Pittarosso, noto marchio di vendita al dettaglio di calzature, ha comunicato venerdì scorso la necessità di chiudere le due sedi «a causa del progressivo andamento negativo dei punti vendita» e di procedere ai licenziamenti per fronteggiare l’esubero. «Incontreremo l’azienda per trovare soluzioni che possano evitare un impatto così disastroso sulla vita dei lavoratori e delle rispettive famiglie», dichiarano il segretario generale della Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello e la segretaria Filcams Palermo Alessia Gatto.
La Filcams «cercherà di scongiurare in tutti i modi i licenziamenti.» «Vorremmo innanzitutto chiarezza sulle effettive motivazioni del licenziamento: la procedura parla di negozi non eccessivamente produttivi in termini di fatturato anche se alla base della decisione sembrerebbero esserci problemi relativi alla negoziazione del canone d’affitto. Come Filcams – aggiungono Aiello e Gatto – , siamo orientai a chiedere che il licenziamento avvenga sull’adesione volontaria alla fuoriuscita attraverso un incentivo all’esodo. Anche per questo proveremo a sollecitare le istituzioni, dall’assessorato alle Attività produttive a quello al Lavoro per cercare altre strade per risolvere questo stato di crisi». La Filcams esprime grande preoccupazione per i lavoratori e per una vertenza che vede al centro un’altra grande azienda del settore che segna il passo, dopo Scarpe &Scarpe. «Siamo preoccupati per il futuro dei lavoratori, in gran parte con 10-12 anni di anzianità professionale e con un’età media di poco più di 40 anni, che contavano su questi stipendi e avevano messo su famiglia – continuano Aiello e Gatto – Oggi si ritrovano con un futuro incerto in un territorio che non è una prateria in termini di prospettive e un mercato che guarda ad assunzioni di nuovo personale giovane cui vengono spesso fatti contratti molto più vulnerabili rispetto a chi ha già conquistato basi contrattuali solide e stabili».