Lavoro
Ok al contratto dei regionali: sì ad aumenti, dubbi da Corte dei Conti
PALERMO – Firmato ieri sera, all’Aran Sicilia, il testo definitivo del contratto giuridico ed economico 2016/2018 per il personale della Regione: via libera all’erogazione degli aumenti e degli arretrati per quasi 40 milioni di euro, oltre che all’avvio della Commissione paritetica per l’individuazione di un nuovo sistema classificatorio dei dipendenti e per stabilire e quantificare tutte le vecchie e nuove indennità spettanti in base ai servizi resi.
«Il sindacato Cobas/Codir – si legge in una nota – rivendica, adesso, anche l’attivazione immediata delle progressioni orizzontali e verticali, dopo tanti anni di assenza di qualsivoglia minima politica del personale dei precedenti esecutivi. Il Cobas/Codir chiede anche l’immediata ripresa del tavolo contrattuale per il rilancio del settore della dirigenza».
Ma è polemica con la sezione siciliana della Corte dei Conti che ha esercitato il controllo sul contratto appena varato, certificandolo positivamente, ma con alcune prescrizioni vincolanti che hanno modificato alcuni articoli.
«Nel rispetto del ruolo della Corte dei Conti che esercita i poteri conferiti dalle leggi – dicono Marcello Minio e Dario Matranga, segretari generali del Cobas/Codir – saremmo degli ipocriti se non manifestassimo quello che è il pensiero della maggioranza dei lavoratori regionali siciliani che hanno la sensazione di subire un pregiudizio in quanto tali, nel momento in cui la Corte sembra mettere sotto attacco alcuni diritti fondamentali e princìpi di solidarietà sociale: ci riferiamo, per esempio, alla censura sui permessi che tutelano (oltre a situazioni personali) anche interessi sociali (per esempio donazione sangue; legge 104; etc. per cui il datore di lavoro pubblico, si sostituisce, a volte, alle carenze dello Stato) o al diritto di assemblea garantito dallo statuto dei lavoratori di cui si è imposta la diminuzione da 12 a 10 ore annue».
Per il sindacato inoltre «l’atteggiamento della Corte dei conti sembra mettere in discussione i princìpi dello statuto regionale in materia di competenza esclusiva sul trattamento del personale regionale con continui richiami a un appiattimento sulla normativa statale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA