MOSCA – Alcune delle principali società statunitensi di settore, ma anche fondi di investimento internazionali e una società di un paese del Golfo sarebbero interessati ad acquistare dalla compagnia petrolifera russa Lukoil la raffineria ISAB in Italia. Lo ha detto il ceo di Lukoil, Vagit Alekperov sottolineando in particolare come la raffineria italiana potrebbe risultare strategica per una delle compagnie di uno Stato del Golfo persico interessata “ad un posizionamento stabile in Europa”.

La multinazionale russa starebbe quindi valutando la vendita degli impianti siciliani. E la notizia mette in agitazione i sindacati. “Non possiamo più sopportare i capricci delle multinazionali – hanno detto Paolo Sanzaro, segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, e Sebastiano Tripoli, segretario generale della Femca territoriale -. Non permetteremo a Lukoil, come già avvenuto con Eni Versalis, di pensare solo agli interessi finanziari. Noi rappresentiamo migliaia di lavoratori e rivendicheremo con forza la presenza di un gruppo solido che possa garantire un futuro importante partendo da un piano industriale solido seguito da reali investimenti».

Secondo il gruppo di Alternativa Libera di Sicilia invece quello di Alekperov «è un segnale, una vera minaccia, perché la società cerca di svincolarsi dalle prescrizioni sulle emissioni imposte dalla magistratura». «E il piano aziendale stabilito al tavolo ministeriale Aia ora dove andrà a finire?» si chiede il gruppo locale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA