Parte la campagna della Fillea Cgil Sicilia: #SeguilaSagoma. Questa volta sarà l’ironia a farla da padrone nella mobilitazione continua contro l’emergenza caldo nei cantieri del settore costruzioni, dice il sindacato. «La sagoma del presidente della Regione, Renato Schifani, ci accompagnerà nei prossimi giorni – spiega Giovanni Pistorio, segretario generale Fillea Cgil Sicilia – al centro, come al solito, la sicurezza e la salute dei lavoratori in quello che non si presenta più come un evento straordinario, ma una condizione usuale nella stagione estiva, in particolare di quella siciliana. Quante volte i politici, a qualsiasi livello, si nascondono dietro un perentorio «No comment!» più o meno dichiarato? Tante, troppe volte, e qui da noi in Sicilia sembrano particolarmente a loro agio in questa tecnica che evita i problemi. Eppure siamo di fronte a una condizione drammatica e pericolosa, universalmente riconosciuta, cioè quella che espone a gravi rischi (anche mortali) gli operai edili che lavorano alle alte temperature».
«Lanciamo una campagna che intende informare e denunciare, al tempo stesso – continua Pistorio – rispetto al tema dell’emergenza caldo. Così, con un marcato sarcasmo, partirà lo Schifani Tropical Tour che farà tappa in tutte le province siciliane: dal 16 luglio ad Agrigento, passando per Catania, per concludersi a Palermo. Alla sagoma verranno rivolte alcune domande che hanno a che fare col tema del caldo. Ironia pungente, dunque, ma utile per amplificare i toni della nostra vertenza e l’enorme preoccupazione che ogni giorno attanaglia i lavoratori quando le temperature superano 35 gradi. Abbiamo portato a casa in questi anni, con tanta fatica, delle ordinanze comunali restrittive (e continuiamo a portarne a casa) e una sensibilità altissima sul tema. Ma basterebbe una ordinanza regionale e un segnale di sensibilità dalla Regione per risolvere e facilitare tanti interrogativi aperti. Ma non ci sono risposte e il Presidente dimentica spesso il tema della sicurezza, e quindi degli infortuni e delle malattie professionali. Adesso le domande le facciamo noi. Nel frattempo, #SeguilaSagoma!».