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le nuove regole

Lavoro e rischio caldo eccessivo, ora c’è la norma Inps. Anche in Sicilia gli operai si fermano

Le regole: stop dalle 12,30 alle 16 con oltre 35°, ma anche in altre ore se sale la “percepita”. Via anche ai controlli

Di Michele Guccione |

Dai cantieri autostradali e ferroviari ai vivai e alle attività nelle campagne, tutti esposti al sole cocente, fino agli ambienti industriali e artigiani non climatizzati o con macchinari che producono calore, e anche i locali pubblici e privati con climatizzatori guasti: l’ondata di temperature eccezionali sta mettendo a dura prova la salute dei lavoratori. Da quando è scoppiata l’emergenza caldo c’è stata una forte pressione dei sindacati affinché si potesse imporre la sospensione delle attività nei luoghi di lavoro durante le ore in cui la temperatura supera i 35°.

In più parti d’Italia (Regioni o singoli Comuni, anche in Sicilia) sull’onda dell’emotività si sono provate esperienze pilota di accordi istituzionali, tutti però scontratisi su un problema comune: l’Inps non disponeva di un codice di cassa integrazione che rispondesse a questo caso particolare, perché il decreto ministeriale numero 95442 del 2016, fra i tanti eventi meteo o fatti eccezionali come incendi, alluvioni, sisma, crolli o interruzione dell’energia elettrica, non contempla il caldo. Per cui non era possibile richiedere l’ammortizzatore sociale per le ore di fermo. Infatti, le imprese sono certamente pronte a non mettere a rischio la vita dei dipendenti, ma chiedono che le ore non lavorate vengano almeno pagate dall’Inps.

Il ministero del Lavoro si è messo subito all’opera per colmare la lacuna convocando un tavolo tecnico con le parti sociali. Ed è dallo scorso venerdì 26 luglio, grazie al Messaggio Inps numero 2736, che in tutta Italia, Sicilia compresa, si può applicare la sospensione dei lavori a causa del caldo eccessivo. Infatti, il testo chiarisce in maniera univoca e uniforme per tutto il Paese le modalità per richiedere la Cig per “sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa del caldo eccessivo”.Il Messaggio spiega che esistono solo due possibilità: l’emanazione di un’ordinanza da parte della Pubblica autorità per una precisa fascia oraria, oppure la sospensione disposta dal responsabile della sicurezza se i 35° vengono superati in una fascia oraria diversa da quella indicata nell’ordinanza e tenendo conto anche della temperatura “percepita” (che è superiore a quella reale) e del tasso di umidità, desumibili dai bollettini meteo ufficiali (in Sicilia si prende a riferimento, ad esempio, il Sias della Regione). Un codice a parte e procedure diverse vengono riservati per la richiesta di Cig in agricoltura.

Per andare all’applicazione pratica, in Sicilia le imprese possono sospendere il lavoro e richiedere la Cig all’Inps o se i 35° vengono superati fra le 12,30 e le 16, così come dispone l’ordinanza emanata dal governatore Renato Schifani, che ha superato un problema fondamentale: le singole ordinanze dei sindaci, che rano state suggerite dal protocollo predisposto dall’assessorato regionale al Lavoro, avrebbero creato il caos nella gestione delle attività di una stessa impresa distribuite su più territori comunali. Il secondo caso di applicazione della Cig per caldo eccessivo scatta se, in base ai bollettini meteo, la temperatura di 35°, reale o percepita, e il tasso di umidità vengono superati in fasce orarie diverse, e ciò deve essere convalidato dalla relazione del responsabile della sicurezza.

L’applicazione di queste norme appare più semplice in fabbriche, officine artigiane e cantieri ubicati nei centri urbani, ma più complicata, ad esempio, nelle attività che si svolgono in aree extraurbane o in aperta campagna: gli addetti devono percorrere anche due ore d’auto per andare e tornare, e gestire le sospensioni non è facile. C’è, poi, una diversa incidenza territoriale delle temperature: in questo periodo sono state più torride nel Messinese, nel Siracusano e nel Ragusano e meno nell’Ennese e nel Trapanese.Merita un capitolo a parte la gestione di coloro che non possono sottrarsi dal lavoro al solleone: gli addetti delle squadre di emergenza. Per loro la normativa prevede un’ora di lavoro, quindi una sospensione di un’ora dentro container o locali refrigerati e, quindi, un’altra ora di lavoro.Tutte le associazioni di categoria assicurano che le imprese stanno rispettando l’ordinanza anti-caldo eccessivo. E fanno bene perchè, come ha avvisato il direttore centrale dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, Aniello Pisanti, per tutto il mese di agosto è stata avviata un’attività di vigilanza straordinaria specifica nei settori più esposti al rischio calore: agricolo, florovivaistico, edile (inclusa la cantieristica stradale).COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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