Lavoro, 54.400 assunzioni in Sicilia: cosa e dove cercano le aziende

Di Michele Guccione / 23 Febbraio 2022

Tra l’edilizia che corre grazie al “Superbonus 110%” spingendo le aziende ad assumere, e le imprese manifatturiere che inseriscono nuovi staff per sperimentare innovazioni capaci di contrastare i venti ostili alla ripresa economica, ecco che in Sicilia cresce la nuova occupazione. A documentarlo è la rilevazione statistica del sistema “Excelsior” condotta da Unioncamere e Anpal, che per questo mese di febbraio stima nuovi ingressi di personale nelle aziende pari a 17.670 unità, +4.870 rispetto a febbraio 2021, quando già si manifestò la ripresa dopo il “lockdown” del 2020. Fra queste ricerche di nuovo personale, il 21,4% riguarda figure di dirigenti, professionisti specializzati e tecnici; il 34,1% impiegati, professionisti commerciali e nei servizi; il 33,5% operai specializzati e conduttori di macchine e impianti; infine, solo l’11% professioni non specializzate. I settori che assumono di più sono l’industria (30,2%) e il commercio e i servizi (69,8%). Va detto che il livello di difficoltà delle imprese a trovare candidati idonei alle caratteristiche richieste è, però, salito al 34,5%, e questo riaccende i riflettori sulle carenze della preparazione scolastica e sulla scarsa aderenza della formazione alle esigenze reali del mondo del lavoro. 

Queste le richieste di personale divise per province: Trapani, 1.190; Palermo, 4.780; Messina, 2.150; Agrigento, 1.020; Caltanissetta, 960; Enna, 390; Catania, 3.760; Ragusa, 1.070; Siracusa, 2.350. C’è una seconda buona notizia nel bollettino “Excelsior” di questo mese: nel trimestre febbraio-aprile le entrate previste in Sicilia arrivano a 54.400, con un aumento di 14.920 unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Queste le assunzioni stimate per singola provincia nel trimestre: Trapani, 3.990; Palermo, 14.260; Messina, 7.800; Agrigento, 3.020; Caltanissetta, 2.660; Enna, 1.230; Catania, 11.430; Ragusa, 3.520; Siracusa, 6.470.

A livello nazionale, sono 318mila le entrate programmate dalle imprese nel mese di febbraio: in diminuzione di circa 140mila unità rispetto ad inizio anno ma, grazie alla riapertura di tutte le attività economiche, con un aumento rispetto a febbraio 2021 di  +102mila unità. A frenare la domanda di lavoro sono le prospettive meno incoraggianti legate ai rialzi dei costi energetici e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, nonché la difficoltà a reperire manodopera, che è in crescita: riguarda oltre il 40% delle entrate programmate. La mancanza di candidati è la causa principale del mismatch (22,9%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,9%) e da altri motivi (3,5%). I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta, con 167mila unità (52,7%). Seguono i contratti a tempo indeterminato (72mila unità, 22,6%), quelli in somministrazione (31mila, 10%). 

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Pubblicato da:
Carmela Marino
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