In Sicilia aumenta l’occupazione, ma non la «qualità del lavoro» secondo Cgil

Di Redazione / 16 Settembre 2024

«Il saldo positivo dell’occupazione non può fare passare in secondo piano il tema della qualità del lavoro, che continua a essere debole. La crescita che si registra è infatti nei servizi, nella ristorazione ad esempio, dove prevale il lavoro precario e sottopagato. Il problema reale resta dunque quello della debolezza strutturale dell’apparato produttivo». Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, intervenendo alla tavola rotonda sul mercato del lavoro siciliano nell’ambito della presentazione del rendiconto sociale 2023 dell’Inps Sicilia. «Il tema vero- ha aggiunto- è che la Sicilia sconta una condizione economico- sociale fragile, frutto della debolezza   dell’apparato produttivo. Occorre allora intervenire sulle vocazioni dell’isola puntando a un nuovo modello di sviluppo». Il segretario della Cgil Sicilia ha espresso la preoccupazione che le risorse a disposizione, dal Pnrr al Fsc, «diventino una nuova occasione di spreco se non c’è un cambio di passo del governo”. Critico inoltre Mannino sui “risultati deludenti del programma Giovani e delle altre misure».

Alla seconda tavola rotonda, sul sistema pensionistico regionale, è intervenuta la segretaria generale regionale dello Spi Cgil, Maria Concetta Balistreri che ha sottolineato lo stretto legame che corre tra politiche del lavoro e politiche sociali. «Se il lavoro non garantisce il benessere, perché non c’è o perché è lavoro povero, discontinuo, con basse retribuzioni- ha detto- ci vuole allora un welfare pubblico adeguato. Le assicurazioni- ha sottolineato- sono per chi può permettersele». Critica l’esponente sindacale sull’assenza dell’assessore regionale al lavoro e politiche sociali al tavolo ( presente invece nella prima tavola rotonda). «Forse – ha affermato Balistreri- non c’è consapevolezza che mancano le risposte ai bisogni sociali. Si guardi ad esempio allo stato della sanità. C’è necessità di lavoro ben retribuito, di qualità e di qualità della vita, di superare il gap salariale che ancora esiste tra uomo e donna e che si ripercuote sulle pensioni”.  Ecco perché le politiche del lavoro devono andare di pari passo con le politiche sociali per la costruzione di un welfare che dia risposta ai bisogni».

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Pubblicato da:
Leandro Perrotta