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I lavoratori Asu protestano: rischio paralisi negli uffici comunali siciliani

Sono circa 5000 i lavoratori che prestano servizio in enti pubblici e privati. I sindacati chiedono che, nell'attesa della stabilizzazione, le risorse aggiuntive previste per il 2022 vengano utilizzate per garantire un’integrazione salariale

Di Redazione |

In sciopero da oggi e sino a mercoledì prossimo gli Asu in servizio negli enti pubblici e privati della Sicilia. Circa 5 mila lavoratori che rischiano di mettere in ginocchio alcuni uffici soprattutto dei Comuni siciliani. Proprio da questa mattina è previsto che l’Ars riprenda l’esame della legge finanziaria: «E' inaccettabile – dicono i sindaci di Ugl, Ale Ugl, Cobas-Codir, Confintesa e Usb – che la legge finanziaria in questi giorni in discussione all’Ars non preveda nessuna iniziativa per i lavoratori Asu siciliani». I sindacati contestano la mancata stabilizzazione. «E' inaccettabile – aggiungo i rappresentanti dei lavoratori – che la politica si permetta di fare giochi di prestigio con le risorse già stanziate nella scorsa finanziaria per la stabilizzazione dei lavoratori. Pretendiamo chiarezza sulle risorse agli Asu. I soldi degli Asu non si toccano. Adesso con vergognosi e premeditati stratagemmi politici si vuol fare la stessa cosa. Noi non ci stiamo. Se vuole la politica regionale può dare risposte». «Nell’impossibilità di procedere alla stabilizzazione – sostengono – chiediamo che le risorse aggiuntive previste per il 2022 vengano utilizzate per garantire un’integrazione salariale che permetta ad ogni lavoratore di vivere più dignitosamente. Non si può pretendere che un lavoratore possa far fronte a tutte le necessità quotidiane con 600 euro mensili lavorando alla stessa stregua di un dipendente di ruolo e spesso sopperendo illegittimamente a croniche carenze di organico».   

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