La protesta
Catania, “Stipendi in ritardo per i precari del Teatro Massimo: il danno e la beffa”
Lo denunciano i segretari generali di Uil e UilCom Catania Enza Meli e Gaetano Cristaldi, insieme con il segretario organizzativo territoriale Uil Salvo Orlando
“Non solo precari, ma anche in attesa di due mesi di stipendio e quindici di straordinari. Il danno e la beffa per circa cinquanta lavoratrici e lavoratori del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania, malgrado gli impegni assunti con Uil e UilCom dallo stesso sovrintendente dell’ente lirico. Siamo pronti a ogni iniziativa sindacale, mentre assicuriamo a tutti pieno sostegno legale”.
Lo denunciano i segretari generali di Uil e UilCom Catania Enza Meli e Gaetano Cristaldi, insieme con il segretario organizzativo territoriale Uil Salvo Orlando, ricordando come “il sovrintendente Giovanni Cultrera appena la scorsa settimana ci avesse assicurato il pagamento degli arretrati per lunedì”. “Questa data – affermano gli esponenti sindacali – è inutilmente trascorsa senza comunicazioni di alcun tipo sull’ulteriore ritardo. Si aggrava così una situazione su cui la nostra organizzazione di categoria era già ripetutamente intervenuta con il segretario provinciale e delegato aziendale Mauro Cossu. Per decine di precari, i cosiddetti aggiunti del Teatro Bellini, e per le loro famiglie si sommano ansie e disagi provocati dal mancato pagamento di febbraio e marzo, oltre che degli straordinari per tutto il 2023 e i primi mesi di quest’anno”.
Enza Meli, Gaetano Cristaldi e Salvo Orlando aggiungono: “Lavoratrici e lavoratori soffrono in questa inaccettabile e iniqua condizione, ma responsabilmente continuano ad assicurare le loro prestazioni che sono indispensabili per il funzionamento del Teatro. Il diritto alla corresponsione regolare degli stipendi, che è diventata una chimera al Bellini anche per gli assunti a tempo indeterminato, va garantito. Così come il puntuale versamento dei contributi Inps, senza i quali risulta impossibile l’indennità Naspi di disoccupazione per i periodi di inattività. Vanno, poi, segnalati i numerosi casi di consegna di Cud errati che costringono i malcapitati a rifare la propria dichiarazione dei redditi”. “Nella consapevolezza di quanto il Teatro Massimo sia per i catanesi patrimonio e vanto da tutelare e promuovere – concludono i segretari di Uil e UilCom – abbiamo deciso di portare all’attenzione dell’opinione pubblica tali e tante criticità insopportabili e gravi. Lo facciamo adesso pur trattandosi di problemi ormai cronicizzati, rimasti senza alcuna soluzione nonostante gli incontri con il sovrintendente che aveva promesso di intervenire per superare ogni intoppo amministrativo. Lacune aziendali che non possono e non devono riversarsi sui lavoratori”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA