Si aggrava ulteriormente la vertenza nel settore dei call center in Sicilia dopo l’annuncio di Almaviva Contact che da giugno applicherà la cassa integrazione all’80% per 523 operatori telefonici di varie sedi in Italia (Milano, Napoli, Rende, Catania e Palermo) che si occupano di dare informazioni sul Covid attraverso il numero nazionale di pubblica utilità 1500 del ministero della Salute. "L'azienda ha applicato l’ammortizzatore sociale quando è diminuito il volume delle chiamate per fornire assistenza – dice Giuseppe Tumminia, segretario Uilcom Sicilia – ma sembra inverosimile che il lavoro degli operatori possa dipendere dal numero delle chiamate. Siamo di fronte a un paradosso che porterà a una grave crisi sociale. Bisogna intervenire per chiarire molti aspetti di questa vicenda, che porteremo al tavolo del ministero del Lavoro». La commessa del 1500, dopo l'ultima proroga, scadrà il prossimo 31ottobre, e coinvolge 222 operatori a Palermo e 202 a Catania.
Almaviva non avrà più la commessa Tim Consumer, assegnata al Gruppo Distribuzione. I sindacati apriranno la trattativa per l'applicazione della clausola sociale che scatta nei casi di cambio di appalto, ma l’accordo tra Almaviva e la nuova società dovrebbe consentire ai 380 lavoratori di transitare con il nuovo fornitore. E resta ancora aperta la vicenda Ita-Covisian, sfociata in guerra legale, con Almaviva che ha annunciato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 305 lavoratori (la vertenza ne coinvolge 540) impegnati nella commessa ex Alitalia che sarebbero dovuti passare in Covisian ed essere utilizzati nel Customer care di Ita. «Dopo che il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha rigettato la richiesta di convocazione, Almaviva ha annunciato che provvederà, 'con la massima tempestvità', ad avviare una nuova procedura di licenziamento collettvo – scrivono le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Ulcom e Ugl telecomunicazioni – La vertenza ad oggi resta ancora ostaggio di una mancata convocazione da parte del ministero e dell’assenza di un confronto tra le parti. In questi giorni i lavoratori della commessa Ita hanno alzato il livello della protesta che continuerà, martedì 31 maggio, con una manifestazione per chiedere al prefetto di Palermo l’apertura di un tavolo di crisi nazionale per scongiurare un collasso occupazionale senza precedenti».