Almaviva, c’è spiraglio su mobilità: governo chiede stop esuberi

Di Alfredo Pecoraro / 13 Aprile 2016

Si apre uno spiraglio nella vertenza Almaviva anche se, come avverte il vice ministro Teresa Bellanova, che al tavolo del Mise ha chiesto il ritiro dei 3.000 licenziamenti (1.670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli), mettendo sul piatto ammortizzatori sociali oltre a una stretta sulle delocalizzazioni: “siamo in una fase complicata perché dobbiamo comporre ciò che nessuno ha saputo comporre fino ad ora, e chi propone ricette facili specula sulla vita delle persone”.

Un impegno, quello del governo, che sembra aver fatto breccia sull’azienda che ritiene “costruttiva la proposta di metodo avanzata, un percorso semestrale, con azienda e parti sociali, per il monitoraggio e la valutazione degli effetti dei provvedimenti sul mercato e sull’andamento della società”. In vista dell’aggiornamento del confronto al Mise, fissato per il 20 aprile, Almaviva Contact “accogliendo l’appello del governo a verificare la possibilità di sospendere la procedura in corso, senza mettere ad ulteriore rischio l’equilibrio aziendale, verificherà nei prossimi giorni con le organizzazioni sindacali le condizioni e gli strumenti necessari”.

E “l’esito positivo di quest’ultimo passaggio, considerata la gravità della situazione”, avverte Almaviva, “è infatti condizione indispensabile al fine di rendere sostenibile qualsiasi percorso futuro”. L’ipotesi, sostiene il Slc-Cgil, è quella della solidarietà di tipo B fino a dicembre, “gli ammortizzatori meno convenienti per i lavoratori”. “Al governo abbiamo chiesto azioni concrete per far applicare le regole e per far sì che quello dei call center sia posto al centro della discussione come il settore industriale su cui costruire prospettive di sviluppo, di occupazione e di radicamento sul territorio”, aggiunge il sindacato.
“Noi”, assicura il vice ministro, “faremo fino in fondo la nostra parte, ma pretendiamo che ognuno la faccia: la clausola sociale è realtà, ora va realizzata nell’intesa tra le parti”.

Perché “lavorando con le imprese committenti ho già proposto la premialità per chi si impegna a restare sul territorio”.
“Abbiamo bisogno di tempo – insiste Bellanova – per costruire una soluzione che salvaguardi i posti di lavoro e che non metta a rischio la tenuta economica dell’azienda. Abbiamo a disposizione gli ammortizzatori sociali per un tempo utile a individuare la soluzione più efficace, e contemporaneamente, passo dopo passo, portare a buon fine il confronto con le aziende committenti”. Pur apprezzando l’iniziativa del governo, per il sindaco di Palermo, il Leoluca Orlando, “resta intatta la preoccupazione”, mentre la Uilcom giudica “indispensabile” l’utilizzo degli ammortizzatori sociali “per una gestione non traumatica dei processi di razionalizzazione” ma pone come condizione “il ritiro dei licenziamenti”.

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Redazione
Tag: lavoro