Extraprofitti, Tajani “Escludere i titoli di Stato e le piccole banche”

Di Redazione / 27 Agosto 2023

ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna rivedere la norma affinchê non crei problemi al nostro sistema economico-finanziario e non ci siano ricadute sulle prossime aste per i titoli di Stato”. Cosí, in merito alla tassa sugli extraprofitti delle banche, in un’intervista al Sole 24 Ore, il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, che si dice “preoccupato”. “Parto da un principio: é giusto che le banche in questo momento siano chiamate a dare un contributo – spiega -. Su questo sono d’accordo, mentre come Forza Italia siamo in disaccordo sul metodo con il quale é stata introdotta. Ora peró bisogna scrivere bene la norma affinchê produca un effetto positivo sui conti dello Stato senza creare problemi al nostro sistema economico-finanziario e al bilancio dello Stato. Una delle preoccupazioni é legata al fatto che si tassano i rendimenti dei titoli di Stato invece di incentivare le banche a questi titoli. Poichê sono oltre 400 miliardi quelli detenuti dalle banche (sono il secondo detentore per dimensioni dopo la Banca d’Italia) rischiamo che ci siano ricadute sulle prossime aste, perchê gli istituti di credito potrebbero non essere invogliati a partecipare”. Ed aggiunge: “Intendiamo presentare emendamenti in Parlamento per correggere 4 punti. Dobbiamo tutelare le banche di piccole dimensioni che non possono essere messe sullo stesso piano delle banche piú grandi. Bcc e Popolari rischiano di pagare in proporzione di piú degli istituti piú grandi. E questo anche per un tema legato al trattamento prudenziale, perchê le realtá piú piccole adottano i modelli standard mentre quelle piú grandi adottano modelli interni che danno maggiori possibilitá di mitigare l’impatto della tassazione”. “Altro aspetto da modificare – prosegue – é la parte inerente l’aggravio di tassazione sui titoli di Stato, escludendoli. Poi l’introduzione della deducibilitá di questa tassa, non consentita dalla norma, e l’indicazione che l’imposta é una tantum”. Rispetto alla manovra “dobbiamo stabilizzare le misure per la riduzione del cuneo fiscale fino al 31 dicembre – dichiara Tajani -. L’altro tema importante sono le pensioni. Abbiamo portato fino a 600 euro le minime, ma l’obiettivo é arrivare a mille a fine legislatura. I fondi si possono reperire, c’é anche il contributo della lotta all’evasione. Lí si possono recuperare anche oltre 10 miliardi”. Sulla ratifica del Mes “vediamo cosa accadrá quando arriverá in aula. Ero favorevole all’uso del Mes sanitario. Ho perplessitá sul nuovo regolamento, perchê la struttura del meccanismo di stabilitá non é sottoposta ad alcun controllo nell’Ue. Anche se penso che alla fine il Mes non lo userá nessuno”. Ed in merito alle privatizzazioni, sottolinea Tajani: “Non intendo svendere le infrastrutture pubbliche. La mia proposta prevede un progetto che aumenti la privatizzazione e le liberalizzazioni nel settore dei servizi, a fronte di un controllo severo da parte dello Stato. La Cdp, ad esempio, potrebbe avere una partecipazione di riferimento ed esprimere la figura del presidente nei cda. Nel caso dei porti, ad esempio, ci sono giá molte banchine in mano ai privati. Si tratta di affidare in concessione la gestione, mentre la linea di indirizzo sarebbe comunque statale e i beni resterebbero di proprietá pubblica. L’obiettivo é creare piú efficienza e ridurre l’impiego di denaro pubblico”. – foto Agenzia Fotogramma – (ITALPRESS). vbo/r 27-Ago-23 09:23

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