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Venezia, acquisiti gli atti del Consiglio comunale del 2 agosto

Brugnaro aveva negato contatti con imprenditore per i 'Pili'

Di Redazione |

VENEZIA, 09 AGO – La Procura della repubblica di Venezia ha acquisito gli atti del Consiglio comunale del 2 agosto scorso, nel quale il sindaco Luigi Brugnaro ha dato la propria versione sui fatti relativa all’indagine per corruzione nella quale è coinvolto, e ha fornito alcune indicazioni sull’incontro con l’imprenditore singaporese Ching Chiat Kwong per la vicenda dei ‘Pili’, il terreno a ridosso della gronda lagunare di proprietà del suo blind trust. L’intervento di Brugnaro viene esaminato assieme a tutta la documentazione acquisita dalla Guardia di Finanza nel blitz del 16 luglio scorso nelle sedi delle aziende partecipate del Comune e di quelle private. Sulla vicenda, che risale al 2016, Brugnaro era già intervenuto in Consiglio altre volte, e in ognuna avrebbe fornito versioni diverse. Il 5 novembre 2020 aveva affermato che l’area fosse “sempre stata edificabile” e di aver pensato che “era meglio restasse a un veneziano piuttosto che andare a una multinazionale straniera” ma che nessuno aveva presentato progetti. Il 21 ottobre 2021, aveva fatto degli accenni alla valutazione dell’area da parte della società “Porta di Venezia Spa” da 15 a 85 milioni, che per la Procura erano un’ammissione di conoscenza di ciò che faceva la sua società passata in capo al blind trust. Solo nella seduta del Consiglio di una settimana fa, infine, per la prima volta Brugnaro avrebbe ammesso di aver avuto rapporti con Ching per illustrargli le opportunità di investimento sui Pili ma “il progetto era troppo impattante e non mi è piaciuto niente e ho avuto grandi dubbi sulla bontà del progetto, il cui scopo principale doveva essere la realizzazione del palasport al servizio della città”, aveva concluso.

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