TROIA (FOGGIA), 10 MAR – “Arrivo da Donbass e lì ci
sono solo bombe”. Irina è una rifugiata Ucraina arrivata a Troia
(Foggia) la scorsa notte a bordo del bus noleggiato
dall’amministrazione comunale. Con lei altri 50 connazionali (2
uomini, 6 bambini e 42 donne) fuggiti dalla guerra: il più
piccolo di anni ne ha 2, il più anziano 78. Con loro hanno
portato anche un gatto e un coniglio. Hanno viaggiato per 28
lunghe ore, da Medika in Polonia fino al comune foggiano. “E’
tutto troppo brutto”, ha ripetuto Irina ai giornalisti. “La mia
famiglia è divisa, si trova in altre regioni dell’Ucraina”. Ad
accompagnarli il consigliere comunale Urbano di Pierro: “Siamo
stati fermi 12 ore alla frontiera – ha riferito – i rifugiati
hanno avuto problemi burocratici, poi c’era anche molto
traffico”. Per cinque giorni (il tempo della quarantena) saranno
ospitati nell’ex convento San Domenico, poi chi potrà
raggiungerà parenti e amici in Italia. Di Pierro racconta ancora
che gli ucraini “arrivano alla frontiera a bordo di autobus che
li lasciano a due chilometri di distanza”, quindi “hanno dovuto
fare la strada piedi: donne con passeggini e anziane con le
stampelle”. “Sono tutte famiglie divise – prosegue – ho visto
bambini che facevano coraggio alle mamme perché queste ultime
ormai hanno gli sguardi distrutti; sono molto stanche, vengono
da giorni e giorni di guerra”. Urbano Di Pierro racconta anche
che “è una fila umana che non finisce mai; abbiamo scoperto che
i supermercati sono stati adibiti a dormitori: c’è gente che
dorme ovunque, non riuscivo a trattenere le lacrime”.