Italia
Truffa diamanti, Vasco Rossi e Federica Panicucci vedono “sfumare” i propri soldi
MILANO – Sarebbe stato Banco Bpm a proporre a Vasco Rossi l’acquisto di diamanti e la rockstar avrebbe pagato con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 marzo 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520mila euro e poco più di un milione. I preziosi sarebbero stati acquistati attraverso la società Idb. E’ quanto emerge dagli atti dell’inchiesta della Procura di Milano che ieri ha portato la Gdf ad un sequestro preventivo, anche a carico di 5 banche, da oltre 700 milioni per una presunta truffa sui diamanti. Tra i nomi noti, oltre a quello della rockstar di Zocca, anche l’industriale Diana Bracco (più di un milione), la conduttrice tv Federica Panicucci (54mila euro) e l’ex showgirl Simona Tagli (29mila euro).
Secondo l’accusa, le due società Idb (era amministrata da Claudio Giacobazzi che, da indagato, nel maggio 2018 si suicidò) e Dpi avrebbero fatto acquistare, senza nemmeno le necessarie informazioni, diamanti a investitori e risparmiatori gonfiando anche del doppio il valore rispetto a quello di mercato. Per gli inquirenti, gli istituti di credito non solo sarebbero stati consapevoli del meccanismo truffaldino, ma avrebbero avuto anche “un ruolo fondamentale di intermediazione tra le società e i clienti e di «collocamento» delle pietre preziose vendute.
Sulla vicenda interviene anche il Codacons: «Le banche e le società coinvolte nella truffa dei diamanti dovranno rimborsare fino all’ultimo centesimo i cittadini che avevano investito i propri soldi nell’acquisto delle pietre preziose». «Al di là delle singole responsabilità che saranno accertate dalla magistratura – sostiene l’associazione dei consumatori -, tutti coloro che hanno investito i propri risparmi nell’acquisto dei diamanti oggetto di inchiesta da parte della Procura di Milano devono avere indietro quanto pagato. Se ciò non avverrà, sarà inevitabile una pioggia di azioni risarcitorie nelle aule di giustizia, di cui il Codacons si farà promotore in tutta Italia».
«In tal senso l’associazione – che già nel 2017 attraverso un esposto all’Antitrust fece elevare una multa per più di 15 milioni di euro nei confronti due società venditrici di diamanti e 4 banche, per aver venduto le pietre a prezzi gonfiati – chiede oggi un incontro con gli istituti di credito coinvolti nella vicenda al fine di studiare i meccanismi di rimborso in favore degli investitori».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA