Triplica l’offerta di posti a sedere nei circa 360mila bar, ristoranti, pizzerie e agriturismo che hanno riaperto anche per il servizio al bancone e al tavolo al chiuso lungo tutta la Penisola con un totale di circa 7 milioni di coperti, ma è caos sulle tradizionali tavolate, a cuasa di polemiche e interpretazioni.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti delle riaperture nella Festa della Repubblica di fronte alle incertezze sull’entrata in vigore del limite dei 4 posti a sedere nelle regioni bianche o gialle.
Il ministero della Salute ieri ha precisato che sia in zona gialla sia in zona bianca resta il limite di massimo 4 persone al tavolo, salvo che gli occupanti siano tutti conviventi. Dunque niente tavolate tra amici, come invece avevano lasciato intendere le regioni nei giorni scorsi. «E’ inaccettabile – ha attaccato la Fipe-Confcommercio – che non ci sia ancora una linea chiara sul numero dei commensali permessi ad ogni tavolo. Da giorni si susseguono interpretazioni, mai smentite, salvo ricevere ora un’interpretazione del ministero della Salute giuridicamente incomprensibile».
Ora si è appena appreso da fonti di governo che è previsto domani un tavolo tecnico dove sarà affrontata la questione relativa al limite di quattro persone al tavolo nei ristoranti e le altre indicazioni di dettaglio per le zone bianche.
Secondo le regioni e diverse componenti del centrodestra, questa interpretazione – concorde con le prescrizioni del Cts -sarebbe ritenuta troppo restrittiva. Un possibile punto di caduta potrebbe essere quello di lasciare il limite solo per i ristoranti al chiuso.
«Il limite dei posti a tavola è una misura di sicurezza che – sottolinea la Coldiretti – ha ripercussioni sul bisogno di convivialità degli italiani dopo mesi di lockdown e pesa però anche sugli incassi della ristorazione dopo la perdita di 41 miliardi nell’anno della pandemia Covid».