E’ finita come si temeva potesse finisse: Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, la veggente di origini siciliane che sostiene di parlare con la Madonna ogni 3 di del mese e che dice che la statua che ha portato via da un pellegrinaggio a Medjugorje è sparita nel nulla. Di sicuro non è più a Trevignano, la località sul lago di Bracciano diventata un luogo di preghiera e di pellegrinaggio meta di centinaia di fedeli, molti dei quali hanno fatto delle generosissime offerte alla donna. Secondo il racconto di Repubblica alcuni fedeli sostengono che la donna, che nel 2013 è stata condannata per bancarotta fraudolenta, si sia rifugiata in un convento, altri più smaliziati raccontano un’altra stiria: «E’ in Romanbia da parenti del marito».
Di sicuro c’è che nessuno sappia con certezza dove sia finita Gisella. Di sicuro c’è che la donna la scorsa settimana è stata denunciata da un investigatore privato, Andrea Cacciotti, che ha fatto analizzare le lacrime che fuoriescono dalla statua della Madonna dalle quali emergerebbe che c’è ben poco di divino e molto di animale, e precisamente che si tratterebbe di sangue di maiale. La Procura di Civitavecchia sta indagando sulla vicenda anche perché il reato di abuso della credulità popolare deve avere come caratteristica lo scopo di incassare denaro. Pure la la diocesi di Civitacastellana sta indagando ed ha anche istituito una commissione per effettuare «un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano».
Il sospetto – per la verità sempre più forte – è che dietro i miracoli e le promesse di guarigioni offerte a piene mani dalla veggente ci sia invece un enorme giro di denaro ai danni dei credenti. C’è persino chi avrebbe donato 123 mila euro alla onlus di Gisella Cardia. «Io sono un credente della Madonnina di Lourdes – ha detto uno dei presunti truffati – ma abbiamo sentito delle cose esorbitanti. Dai polli e i conigli che si moltiplicano, fino al fatto che la santona sia rimasta incinta dello Spirito Santo». Lui non è esattamente uno sprovveduto, ma come racconta il Messaggero è un regista, fervente cattolico, con una Laurea in Giurisprudenza. Ma Gisella, secondo i racconti, pescava tra persone in difficoltà psicologiche, con problemi di salute e di famiglie. Per dire: a “certificare” le sue stigmate era stato un medico, molto attivo nel mondo dei novax.