Una bambina di 5 anni è stata sottoposta con successo a un eccezionale trapianto, collegando il fegato del donatore direttamente al cuore della ricevente, all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Nata a Torino da genitori di origine cinese, la bimba era in Cina nel giugno 2021 al momento dell'insorgenza di una rara ma gravissima patologia tumorale del fegato, tipica dell'età pediatrica, l'epatoblastoma. La famiglia era nella terra di origine per il Capodanno cinese ed era stata trattenuta in Cina nell'ambito delle misure di contenimento della pandemia Covid-19 per fare ritorno in Italia poi a novembre 2021.
«Ha ripreso bene, è contenta, contentissima, ha mangiato un pochino di più». A dirlo è il signor Kun, di cui non verrà scritto il cognome per evitare di rendere nota l’identità della bimba. «All’inizio della malattia – dice ancora il giovane padre – eravamo disperati, mia moglie piangeva sempre, era quasi senza voce. Adesso, dopo il trapianto, solo uno di noi può starle vicino, per proteggerla da troppi contatti. Abbiamo risolto il problema più grave, il fegato, ma non è l’unico e proseguiremo le terapie, se non sarà necessario un altro intervento».
«Io praticamente sono a Torino da sempre, da 17 anni – dice ancora Kun – e nostra figlia è nata qui, le abbiamo dato un nome italiano, abbiamo altre due figlie più grandi. Nel 2021 eravamo andati in Cina, dopo l’inizio del Covid, anche per vedere i nostri genitori, poi è arrivato il colpo della malattia della piccola e siamo tornati». Qui le cure al Regina Margherita, il trapianto alle Molinette, con un’equipe congiunta con l’ospedale pediatrico. Il padre ha un desiderio: ringraziare pubblicamente i medici, tutti, anche se non riesce a ricordare tutti i nomi e non è sicuro che siano perfettamente, perché per la piccola "hanno lavorato proprio in tanti. Voglio partire dalla dottoressa di famiglia, Anna Paola Palone, fino al professor Renato Romagnoli, il direttore dell’equipe chirurgica del Centro trapianti, fino alla dottoressa che la segue in ospedale, gli anestesisti e gli altri».