BOLOGNA, 24 AGO – Nonostante le piogge delle ultime settimane abbiano portato un pò di sollievo, la situazione del Po resta critica: dal monitoraggio dell’Osservatorio sul fiume è stata confermata l’allerta rossa, che significa uno scenario complessivo di severità ancora elevata. Il deficit pregresso, accumulato in svariati mesi senza precipitazioni ha infatti creato un differenziale quasi incolmabile o comunque del tutto insufficiente a compensare, entro l’anno, le quote medie disponibili di acqua: i benefici all’indomani dei temporali dei giorni scorsi si sono velocemente esauriti. Le registrazioni nelle diverse stazioni di rilevazione lungo l’asta del Grande Fiume proiettano comunque un quadro parzialmente rigenerato, soprattutto se si considera che la stagione dei prelievi dell’irrigazione si sta rapidamente avviando alla conclusione anche con le anticipate raccolte di alcune colture come, per esempio, quella del pomodoro. A Pontelagoscuro (Ferrara) ad esempio a fine luglio la quota non superava i 114 mc/s, mentre si è attestata a 540 mc/s subito dopo le ultime piogge ed ora staziona abbastanza stabilmente attorno ai 400 mc/s, un dato abbastanza rilevante e che consente di abbattere drasticamente la risalita delle acque salmastre. Il cuneo salino alla foce è passato dai 38-40 km di fine luglio ai 16-18 km attuali verificati da Arpae sul Po di Pila e ai 18-20 sul Po di Goro. Le recenti precipitazioni hanno portato sollievo anche ai grandi laghi alpini. La 14/a seduta dell’Osservatorio è stata presieduta dal neo segretario generale dell’autorità del Po Alessandro Bratti, che ha ribadito l’utilità e l’importanza di questo metodo di confronto che riunisce oltre settanta realtà fra enti locali, agenzie e portatori d’interesse.