MILANO, 16 MAR – “Il bunga-bunga era una saletta,
dove andavano dopo le cene, una specie di discoteca dove c’era
della musica”. Lo ha detto Giuseppe Brumana, storico maggiordomo
di villa San Martino ad Arcore, testimoniando, convocato da una
delle difese, nel processo milanese sul caso Ruby ter a carico
di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, tra cui tante ‘ex
olgettine’ accusate di corruzione in atti giudiziari e falsa
testimonianza.
“C’era un bel via vai alle cene – ha spiegato Brumana, dal
2009 maggiordomo e prima, dal ’97, cameriere ad Arcore –
arrivavano e se ne andavano”. Rispondendo alle domande del pm
Luca Gaglio, dopo quelle del legale Daniele Melegari (difensore
di Maria Rosaria Rossi e Simonetta Losi), il teste ha spiegato
che “Ruby non è rimasta lì ad Arcore due settimane” nel 2010,
perché le “ragazze se ne andavano” dopo le cene.