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Ruby ter, «Ad Arcore ragazze “cavalcavano” a turno Berlusconi»

Di Redazione |

MILANO – Ad Arcore in «una stanza buia a turno le ragazze “cavalcavano” il presidente». Così Francesco Chiesa Soprani, agente dello spettacolo, ha raccontato in aula nel processo milanese ‘Ruby ter’ le confidenze soprattutto di Barbara Guerra, ma anche di altre “olgettine” sui rapporti sessuali tra Silvio Berlusconi e le giovani, spiegando anche che queste ultime, aveva saputo, venivano «remunerate per mentire nei processi». Seconda la testimonianza di Chiesa Soprani, anche Ruby gli disse che aveva avuto rapporti con l’allora premier.

«Dichiarazioni autoindizianti, per le quali potrebbero sorgere problemi su eventuali responsabilità penali del teste». E’ così che il presidente del collegio della settima penale di Milano, Marco Tremolada, ha definito un passaggio della testimonianza di Francesco Chiesa Soprani. In particolare, per il punto della deposizione in cui il testimone ha detto di aver chiesto ad un avvocato, in passato, di poter «collaborare» con Mediaset, visto che lui era a conoscenza di ciò che accadeva nelle serate ad Arcore. I giudici, dunque, decidendo sulla questione posta dalla difesa di Silvio Berlusconi, con l’avvocato Federico Cecconi, hanno deciso di far proseguire la deposizione del testimone, affiancandogli, però, un legale (ossia da teste ‘assistitò). A quell’avvocato che, a suo dire, avrebbe incontrato dopo un precedente colloquio anche con Emilio Fede, Chiesa Soprani, stando alla sua deposizione, avrebbe detto: «Parlai del fatto che conoscevo le “meteorine”, le storie che coinvolgevano Berlusconi, sapevo che queste ragazze erano quelle di cui pagava il silenzio con 2.500 euro e gli dissi ‘mi piacerebbe collaborare con Mediaset, a livello autorale. Non mi interessava un compenso economico, ma un aiuto professionale, fui congedato con una stretta di mano». E ancora: «Io mi sentivo preso in giro, visto che non temono quello che ho da dire, pensai, lo faccio io. Quindi, andai a fissare un appuntamento con la Boccassini, le mandai una mail, ma cadde nel vuoto». Proprio per queste dichiarazioni, che potrebbero presentare profili di istigazione alla corruzione o tentata estorsione, la deposizione è proseguita con l’assistenza di un legale. In particolare, dal controesame della difesa di Berlusconi, è emerso che Chiesa Soprani in passato è stato condannato per bancarotta fraudolenta per la sua attività di manager di personaggi della tv. «Ora ho un’altra vita», ha detto il teste, che in passato era già stato intervistato diverse volte sulle serate a villa San Martino. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA