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Rimase incinta da alunno di 14 anni, chiesti 7 anni per la prof
Sette anni di reclusione: è questa la richiesta della Procura di Prato nel processo a carico della donna 32enne, operatrice socio-sanitaria, accusata di atti sessuali e violenza sessuale nei confronti di un minorenne a cui dava ripetizioni private e da cui ha avuto un figlio circa due anni fa.
Con la donna viene processato anche il marito, accusato di falsa attestazione di stato poiché in una prima fase della vicenda aveva affermato di essere lui il padre del bambino nato dalla relazione della moglie con il ragazzino, pur sapendo, secondo l’accusa, che il bambino era stato concepito con il minore, oggi sedicenne, ma che all’epoca dei fatti contestati, sempre secondo gli inquirenti, non aveva ancora compiuto 14 anni.
Per il marito della donna la Procura ha chiesto una condanna a due anni. I due imputati erano presenti oggi in aula. La sentenza verrà emessa nei prossimi giorni, con data dell’udienza ancora da fissare.
L’indagine, condotta dalla squadra mobile di Prato e coordinata dai pm Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, era stata avviata nei primi giorni di marzo del 2019 in seguito alla denuncia presentata dai genitori del ragazzo a cui la donna aveva dato in passato ripetizioni private. Ai genitori il minore aveva raccontato della relazione con la donna e di essere il padre del neonato che la sua insegnante, già madre di un altro bambino, aveva partorito pochi mesi prima.
Di segno opposto la richiesta della difesa. «Abbiamo chiesto l’assoluzione per tutti i capi di imputazione – riferisce all’Adnkronos, al termine della lunga arringa l’avvocato Mattia Alfano, legale della donna – Siamo fiduciosi per il primo giugno e crediamo che la nostra versione abbia riscontri sia testimoniali che esterni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA