Italia
Regeni: iniziato a Roma vertice tra pm italiani e egiziani
E’ in corso nella scuola di polizia di via Guido Reni, a Roma, l’incontro tra magistrati italiani ed egiziani che indagano sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore trovato morto il febbraio scorso al Cairo. A fare gli onori di casa il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone e il sostituto Sergio Colaiocco. Dall’Egitto sono, invece, arrivati il Procuratore generale della Repubblica Araba d’Egitto, Ahmed Nabil Sadek e il team composto da quattro magistrati che conducono le indagini sul ricercatore friulano. Il vertice, diviso in tre sessioni, si concluderà domani pomeriggio.
Al centro del vertice tra magistrati, il secondo dopo quello fallimentare dell’aprile scorso, ci sono gli sviluppi investigativi degli ultimi mesi. Il vero nodo è rappresentato dal traffico delle celle telefoniche che i pm italiani si aspettano di ottenere dai omologhi egiziani, così come sollecitato in diverse rogatorie. L’oggetto del contendere è rappresentato dal fatto che Pignatone e Colaiocco non si accontenteranno di una “sintesi” sui risultati del traffico telefonico ma puntano ad ottenere il dato ‘grezzo’ e non elaborato in Egitto in modo da poterlo esaminare con le attrezzature italiane. Proprio in quest’ottica i pm italiani avevano giudicato del tutto insufficiente il materiale inviato nei mesi scorsi, sempre in tema di celle telefoniche, e che si riferiva a un paio di utenze inglesi presenti, nel giorno della scomparsa di Giulio il 25 gennaio scorso, nella zona della sua abitazione, nella zona dell’uscita della metropolitana e nel quartiere “6 Ottobre”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA