Arrestate nel corso della notte 12 persone coinvolte negli scontri di ieri a Roma durante le proteste dei "No Green pass". In manette anche i vertici di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, rispettivamente leader nazionale e leader romano del movimento di estrema destra.
I due veritici di Forza Nuova sarbbero stati inseme ada altre persone, protagonisti dell'assedio ai palazzi del potere, manovrato appunto dai gruppi dell’ultradestra pronti ad alzare la tensione e iniettare violenza in piazza a meno di una settimana dall’entrata in vigore dell’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro. Scene che non si vedevano da tempo quelle che le tv hanno manato in onda ieri da Roma nella Capitale sono state diverse le cariche delle forze dell’ordine intervenute per ore con idranti e lacrimogeni, tentando di contenere il corteo non autorizzato e diretto a Palazzo Chigi e Montecitorio. Ancora una volta è stata Forza Nuova a montare il dissenso di migliaia di manifestanti, per la maggior parte lavoratori di ogni età arrivati soprattutto dal Nord del Paese. E nel mirino non sono finite soltanto le istituzioni. Con un atto definito di «squadrismo» da diverse forze politiche, un gruppo di persone si è staccato dai manifestanti per assaltare la sede della Cgil, colpevole – hanno urlato ai megafoni dopo aver sfasciato i locali – di non difendere i lavoratori che saranno obbligati a presentare il passaporto verde.
I frontman del corteo sono stati proprio i leader di Forza Nuova: tra questi, Roberto Fiore e gli esponenti romani Giuliano Castellino e Stefano Schiavulli, circondati da volti incappucciati, saluti romani e simboli della galassia neofascista. Gli attriti anche all’interno del corteo non sono mancati, in molti hanno condannato l’azione dei violenti, alcuni dei quali sono stati fermati dagli agenti, mentre qualche manifestante è stato ferito. Un altro rischio è stato sfiorato anche da una camionetta di militari che, smontando da un servizio di presidio, si è ritrovata tra la folla del corteo accerchiata da alcuni manifestanti, che però dopo qualche minuto hanno lasciato passare la macchina.
La condanna dei disordini è stata unanime. Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, parlando «di inquietante carica eversiva» ha commentato così «una giornata difficile per l'ordine pubblico». Ma se dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Mario Draghi, tutti hanno stigmatizzato gli scontri con le forze dell’ordine, il fronte istituzionale comincia a dividersi, con Lega e FdI che chiedono le dimissioni della titolare del Viminale, alle prese con la complicata gestione dell’ordine pubblico. In poche ore i resistenti della "dittatura sanitaria" sono caduti nella macchia dello "squadrismo di piazza".