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Pm, archiviare l’accusa di traffico di influenze per Grillo
Chiesta l'archiviazione anche per l'altro indagato Onorato
MILANO, 18 GIU – La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione per Beppe Grillo e Vincenzo Onorato, patron del gruppo Moby, che erano accusati di traffico di influenze illecite per una presunta “mediazione illecita” da parte del fondatore dei Cinque stelle. In cambio di contratti, tra il 2018 e il 2019, per fare pubblicità a Moby sul suo blog, il comico, stando a quanto era stato ricostruito nelle indagini, avrebbe inoltrato a parlamentari del M5s le richieste di aiuto avanzate dall’armatore, suo amico di lunga data, quando la sua compagnia era in crisi finanziaria. I pm hanno deciso di chiedere l’archiviazione. L’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dalla pm Cristiana Roveda, era stata chiusa a carico dei due indagati il 10 marzo dello scorso anno. Ora la Procura, guidata da Marcello Viola, ha deciso di chiedere l’archiviazione. L’istanza è stata firmata dagli inquirenti e dovrà essere valutata dal gip Tiziana Gueli. Al comico e fondatore dei Cinque stelle i pm nella chiusura delle indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, avevano contestato che avrebbe perorato tre fronti che stavano a cuore al suo amico di vecchia data, l’armatore del gruppo Moby-Cin Vincenzo Onorato, per “consentire” alla compagnia di navigazione “di conseguire un indebito vantaggio patrimoniale a prescindere da una valutazione dell’interesse pubblico”. E lo avrebbe fatto attraverso “parlamentari eletti per il Movimento 5 stelle nominati ministri dei governi in carica all’epoca”, tra il 2018 e il 2019, ossia Luigi Di Maio, Danilo Toninelli e Stefano Patuanelli. E in cambio avrebbe incassato 240mila euro con contratti per “contributi redazionali per il marchio Moby” sul suo blog, ma anche “l’organizzazione” di comizi elettorali. Erano state anche acquisite una serie di chat, che avrebbero dimostrato, secondo i pm, quella presunta “mediazione illecita” portata avanti dal comico in favore dell’amico. Il fondatore del M5s, secondo le imputazioni dei pm, si stava dando da fare, tra le altre cose, “per promuovere l’autorizzazione necessaria per dare efficacia agli sgravi fiscali previsti” per le navi “di trasporto per tratte di media o breve distanza sulle coste italiane od europee che avessero assunto esclusivamente personale italiano o comunitario”.