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Per AstroLuca, a testa in giù, la passeggiata spaziale più dura

Di Redazione |

MILANO – Velocità, precisione e destrezza: è grazie a queste doti, affinate nel lungo addestramento, che Luca Parmitano è riuscito a completare con successo l’ennesima memorabile passeggiata spaziale, la terza e decisiva per la manutenzione del cacciatore di antimateria Ams-02 (Alpha Magnetic Spectrometer). Appeso per ore al braccio robotico della Stazione spaziale internazionale (Iss), Luca Spacewalker ha maneggiato chiavi inglesi, pinze e nastri adesivi per installare il nuovo sistema di raffreddamento, destreggiandosi tra fili e tubi con il supporto del collega americano Andrew Morgan. L’operazione si è conclusa dopo sei ore, in anticipo sulla tabella di marcia, dimostrando che «la riparazione dell’Ams, in cui non tutti credevano, si sta rivelando un grande successo», commenta Bernardo Patti, capo del Gruppo di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).

La passeggiata spaziale, ribattezzata “The Money Run”, ha preso il via quando in Italia erano le 12:30. Dopo dieci minuti, l’astronauta Parmitano dell’Agenzia spaziale europea (Esa) è uscito per primo dalla stazione orbitale, indossando la tuta bianca con strisce rosse che contraddistingue il leader dell’attività extraveicolare (Eva). Subito dopo, il collega Morgan della Nasa gli ha passato dall’interno della Stazione spaziale l’ingombrante scatolone con il nuovo sistema di raffreddamento Uttps (Upgraded Tracker Thermal Pump System) ed è uscito a sua volta. I due astronauti si sono così diretti alla piattaforma esterna numero due, dove Parmitano è salito a bordo del braccio robotico Canadarm guidato dalla collega Jessica Meir. Afferrato il pesante “bagaglio”, AstroLuca è così volato fino all’Ams-02, dove nel frattempo si era recato anche Morgan muovendosi lungo il traliccio con le borse degli attrezzi.

Il pomeriggio di bricolage spaziale è così cominciato con Parmitano appeso al Canadarm a testa in giù, per installare la nuova pompa di raffreddamento sopra quella vecchia parzialmente demolita. «E’ come ristrutturare casa: prima si distrugge e poi si ricostruisce», spiega Patti. «Nelle due precedenti attività extraveicolari, gli astronauti avevano rimosso i pannelli strutturali che coprivano tubazione e cavi elettrici, avevano tolto le coperture termiche e tagliato cavi e tubi. L’obiettivo di questa terza Eva era proprio quello di riconnetterli alla nuova pompa». Dopo aver montato e cablato il sistema, Parmitano è volato in una seconda postazione di lavoro per connettere sei dei vecchi tubi per l’anidride carbonica, che durante la diretta tv della Nasa sono stati paragonati scherzosamente a cannoli siciliani. Sempre appeso al braccio robotico, AstroLuca è poi volato nella terza postazione per completare l’opera con gli ultimi due tubi. Gran parte del lavoro è stato dunque realizzato, ma molte cose restano da fare nella prossima passeggiata spaziale, come il caricamento dei fluidi e la verifica della tenuta del sistema. «Solo una volta completati l’assemblaggio e i test finali si potrà riaccendere lo strumento Ams», conclude Patti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA