l'operazione
Papa Francesco sotto i ferri, che cosa è e da cosa è causato il laparocele
Il Santo Padre ricoverato al Gemelli di Roma, l'intervento in anestesia generale
Papa Francesco, al «termine dell’udienza generale si è recato presso il Policlinico Universitario Gemelli dove nel primo pomeriggio sarà sottoposto in anestesia generale ad un intervento chirurgico di Laparotomia e plastica della parete addominale con protesi».
Lo ha comunicato in una comunicazione ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. «L’operazione, concertata nei giorni scorsi dall’equipe medica che assiste il Santo Padre, sì è resa necessaria a causa di un laparocele incarcerato che sta causando sindromi sub occlusive ricorrenti, dolorose e ingravescenti. La degenza presso la struttura sanitaria durerà diversi giorni per permettere ilnormale decorso post operatorio e la piena ripresa funzionale».
Il laparocele è un’ernia che si forma su una cicatrice dopo un intervento di chirurgia addominale e consiste nel passaggio degli organi interni attraverso le fasce muscolari addominali. A volte, per esser curato, richiede una laparotomia, o un’incisione sulla pancia come ha spiegato ad ANSA Pierluigi Fracasso, dirigente medico dell’UOC di Gastroenterologia dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma, spiegando il tipo di intervento a cui sarà sottoposto il Santo Padre.Papa Francesco quasi due anni fa aveva avuto un intervento addominale per diverticoli. «Quando si ha un intervento di chirurgia maggiore sull’addome – precisa l’esperto – può crearsi un luogo di minor resistenza dei tessuti attraverso cui possono ‘incastrarsì, ovvero incarcerarsi in termini tecnici, parti dell’intestino, che in questo modo si strozzano, creando occlusioni. Queste occlusioni intestinali possono essere dolorose e anche pericolose, se non si interviene prontamente: a causa della cattiva irrorazione sanguigna, infatti, si possono creare ischemie intestinali, che possono anche andare in necrosi».In alcuni casi il problema, precisa, «si riduce con manovre manuali fatte da personale esperto, in altri casi non è possibile. In questo caso, l’equipe medica del Policlinico Gemelli ha ritenuto necessario reintervenire chirurgicamente. La complicanza è abbastanza rara, ma l’intervento è relativamente non complesso. Si fa normalmente in anestesia generale, e consiste in una reincisione sulla cicatrice, quindi nel posizionamento di una rete biocompatibile che andrà a sostituire la parete muscolare dell’addome. Il tempo di ripresa del paziente in genere è di pochi giorni, ma come sempre accade dipende anche dalle caratteristiche e dall’età del paziente».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA