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Papa a poveri:’Chiedo perdono se la Chiesa volta lo sguardo’
Il Papa ha chiesto “perdono” ai poveri radunati per il loro giubileo “perdono – ha detto – a nome dei cristiani” “per tutte le volte che i cristiani, davanti a una persona povera o a situazioni povere, si girano dall’altra parte”, “il vostro perdono a uomini e donne di chiesa che non vi hanno guardati è acqua benedetta per noi, limpidezza per noi, ci aiuta a volere credere che nel cuore del vangelo c’è la povertà come gran messaggio”. Ha poi concluso pregando con sei poveri aggrappati alla sua tonaca.
“Passione e sogni”, e “dignità”. Queste le tre parole che il Papa ha affidato a circa 4.000 “esclusi sociali” da 22 paesi del mondo radunati per il loro giubileo. In una udienza in cui ha ascoltato diverse testimonianze e abbracciato e posto la mano sul capo di alcuni poveri, il Papa ha raccomandato: “poveri sì, schiavi no. Poveri sì, dominati no. Poveri sì, senza dignità no”. Mentre il Papa saluta i presenti, continuano lacrime e applausi, come durante il suo intervento, che ha tenuto in spagnolo.
“Quando hai molta ricchezza ti dimentichi del povero, quando sei povero riesci a dare la mano a chi soffre, grazie per questo esempio”. Lo ha detto il Papa nell’ udienza agli “esclusi sociali”, chiamando poi i poveri “artigiani di pace”, di cui il mondo, le chiese, le religioni hanno bisogno. “La povertà più grande – ha detto – è la guerra”. “Il povero – ha più volte ribadito – è nel cuore della Chiesa”, questo è il “messaggio di Cristo”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA