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Pandoro Gate, Chiara Ferragni rinviata a giudizio per truffa: «Accusa ingiusta, nessuna frode»

Di Redazione |

Chiara Ferragni dovrà affrontare un processo per il caso del pandoro “Pink Christmas” e delle uova di cioccolato, operazioni commerciali finite sotto inchiesta per presunta truffa ai danni dei consumatori. La Procura di Milano ha infatti disposto il suo rinvio a giudizio con citazione diretta, fissando l’udienza predibattimentale per il prossimo 23 settembre.

Oltre che l’imprenditrice digitale, anche l’ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l’imprenditore Francesco Cannillo devono rispondere dei reati di “truffa continuata e aggravata” in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragnì (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate” (Pasqua 2021 e 2022)’.

Secondo l’accusa, l’imprenditrice digitale avrebbe indotto in errore un numero imprecisato di acquirenti in merito alla correlazione tra l’acquisto dei prodotti e la beneficenza destinata all’Ospedale Regina Margherita di Torino. In particolare, Ferragni si sarebbe procurata un ingiusto profitto sfruttando la percezione, rivelatasi poi ingannevole, che parte del ricavato fosse destinata all’ospedale. Nell’ambito del procedimento sono stati identificati otto consumatori che hanno acquistato i prodotti e due rappresentanti di associazioni, considerati testimoni chiave della vicenda.

Ferragni ha commentato la decisione della Procura con una nota in cui si è detta convinta della propria innocenza: «Credevo sinceramente che non fosse necessario celebrare un processo per dimostrare di non aver mai truffato nessuno. Dovrò purtroppo convivere ancora del tempo con questa accusa, che ritengo profondamente ingiusta, ma sono pronta a lottare con ancora maggiore determinazione per far emergere la mia assoluta innocenza».

«Il collegio di difesa di Alessandra Balocco, guidato dagli avvocati Alessandra Bono e Alessandro Pistochini, alla luce del decreto di citazione a giudizio, si dichiarano profondamente stupiti e amareggiati in merito alla scelta della Procura di Milano di rinviare al giudice del dibattimento la decisione sulla vicenda che non ha alcuna rilevanza penale», hanno invece dichiarato in una nota i legali di Alessandra Balocco, ad dell’azienda dolciaria,

Gli avvocati dichiarano, inoltre, che «affronteranno il giudizio con fiducia e serenità, nella piena convinzione dell’innocenza di Alessandra Balocco.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA