Sono stati individuati due dei tre corpi dei sub scomparsi ieri mattina nelle acque di Palinuro, frazione di Centola (Salerno). Si tratta, si apprende da fonti qualificate, di Mauro Tancredi e Silvio Anzola. Non ancora individuato, invece, il corpo di Mauro Cammardella, titolare del Centro diving di Palinuro. Le operazioni di recupero risultano difficili dal momento che i corpi si trovano ad una profondità di 45-50 metri. Nel porto turistico di Palinuro è stata approntata una camera iperbarica per fronteggiare i rischi legati ad un’eventuale embolia dei sommozzatori dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche. In paese, intanto, non si parla di altro, e la domanda è sempre la stessa: perché a tre sub così esperti? “Quei fondali sono maledetti – dice Gerarda Forte, titolare di un ristorante a pochi metri dal mare – ogni volta ci troviamo a piangere qualcuno. E’ come se la natura si ribellasse alle sfide dell’uomo”. “Conoscevo Mauro Cammardella e Mauro Trancredi – prosegue la donna – erano delle persone eccezionali e conoscevano il mare. E’ terribile pensare a quanto sta accadendo”. C’è dolore, ma anche incredulità nella gente di Palinuro. “Sono sotto choc – dice Antonio, appassionato di pesca subacquea – erano tre sub provetti, e soprattutto Mauro Cammaredella conosceva i nostri fondali palmo a palmo. Non mi spiego cosa possa essere accaduto?” “Sono tanti anni che tragedie come questa si ripetono – conclude un pescatore del posto – Ci abbiamo fatto l’abitudine. Il mare dà, il mare toglie, ed è triste”. I tre, sub esperti a detta di chi li conosceva, erano impegnati in una immersione ‘a parete’, nei pressi di Cala Fetente, uno degli angoli più suggestivi della costa salernitana. Le vittime sono Mauro Cammardella, titolare, proprio a Palinuro, del centro diving Mauro Sub; Mauro Tancredi, sempre del posto, e Silvio Anzola, di Milano. Silvio Anzola, una delle vittime, pochi giorni fa, lo scorso 16 agosto, aveva accompagnato la figlia nel suo “battesimo subacqueo’.