PALERMO, 08 APR – “Erano in condizioni di salute
mediocri e il protrarsi della loro permanenza a bordo della Open
Arms rappresentava un fattore di rischio elevato del
peggioramento della salute psicofisica dei migranti, nel senso
di un aggravamento di malattie presenti o dell’insorgenza di
nuove”. Così l’ex direttore sanitario dell’ospedale di Licata,
Vincenzo Asaro, descrive lo stato in cui trovò i migranti
soccorsi nel Canale di Sicilia dalla nave della ong spagnola
Open Arms ad agosto del 2019. Asaro, che depone al processo per
sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio a carico del
leader leghista Matteo Salvini, accusato di aver
illegittimamente negato lo sbarco ai profughi, fece un controllo
a bordo dell’imbarcazione su ordine della Procura di Agrigento.
Salvini è presente alla deposizione che si svolge davanti al
tribunale di Palermo nell’aula bunker del carcere Ucciardone.
“Le condizioni dei migranti – ha aggiunto – rappresentavano
un rischio per l’incolumità degli stessi e del personale di
navigazione”. Il teste ha anche descritto lo stato generali
della nave. “Li trovammo sul ponte, erano più di un centinaio –
ha detto – le donne erano al centro. Si riparavano sotto una
tettoia. C’erano due bagni alla turca piccoli e una cambusa, i
migranti dormivano sdraiati sul ponte non c’erano alternative.
Non avevano saponi o detergenti e usavano l’acqua di mare che
veniva desalinizzata. Quando facemmo il sopralluogo c’era una
catasta di rifiuti”. Il medico non fece accertamenti sanitari
sui singoli profughi, ma parlando con il dottore di bordo seppe
che a molti erano state riscontrate affezioni cutanee,
probabilmente scabbia, infezioni alle vie urinarie, dolori
addominali, vomito. Diversi profughi avrebbero poi mostrato al
medico ferite e lesioni.
“Erano in condizioni molto precarie – ha spiegato – è verosimile
che non avessero neppure modo di cambiarsi gli indumenti intimi.
Cercavamo di avvicinarsi a me per raccontarmi i loro problemi di
salute. Stiamo parlando di persone in condizioni di grave
disagio – ha concluso – Provammo un sentimento di grande
tristezza vedendoli. Erano in una condizione di mancanza di
tutto”.