BARBARA, 26 DIC – È stato un Natale di rabbia, dolore e solidarietà quello degli alluvionati marchigiani. La speranza cercano di infonderla i sindaci e tutti gli amministratori locali che in questi tre mesi, tanti sono passati dalla maledetta notte del 15 settembre scorso, quando sono esondati vari fiumi tra le province di Ancona e Pesaro Urbino, hanno cercato di stare accanto alle famiglie e alle aziende travolte dall’acqua e dal fango. “Le ferite sul territorio sono ancora molto visibili – racconta all’ANSA Riccardo Pasqualini, sindaco di Barbara (Ancona) -. Il dolore per le vittime è ancora forte e alcune aziende fanno fatica a ripartire. Per di più la mia comunità resta in attesa di ritrovare la nostra Brunella Chiù, ancora dispersa”. “In questi giorni stiamo distribuendo un po’ di aiuti economici, è vero che non leniscono il dolore, ma sono comunque un segno di attenzione”, racconta Pasqualini. “Poi speriamo che i 200 milioni annunciati dallo Stato arrivino al più presto, permetteranno alle aziende di ripartire e alle famiglie di recuperare le abitazioni danneggiate”, sottolinea il sindaco. Si attendono aiuti anche a Pianello di Ostra, la frazione più colpita dall’alluvione. Anche se c’è stata molta solidarietà da tutta Italia, mi verrebbe da dire, paradossalmente, che se l’Italia fosse sempre in emergenza saremmo un Paese migliore”, dice Pasqualini. E chi di affetto e vicinanza ne ha ricevuto davvero tanta è Tiziano Luconi, il papà di Mattia, là vittima più piccola – 8 anni – dell’alluvione. “Questo del Natale è il periodo peggiore, per me e per la mamma di Mattia, non può essere festa, l’assenza del nostro piccolo ometto è straziante”, racconta. “Spero che tragedie come queste non accadono più, spero davvero che lo Stato pensi a un grande piano di prevenzione, sarà l’unico modo per non rendere vane le morti causate da questa tragedia”, conclude Tiziano.