Doveva partaire nel 2020, ma in realtà non ha mai visto ufficialmente la luce IT-Alert, il sistema di allarme pubblico in fase sperimentale che invia messaggi di servizio ai cittadini delle zone dove sono in corso gravi emergenze o si potrebbero verificare catastrofi imminenti. IT-Alert è un sistema di comunicazione di emergenza per tutte le calamità: invierà in tempo reale messaggi a tutti i telefonini presenti nelle aree interessate. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, presentando alla Camera le linee programmatiche del suo mandato, ha fatto capire che uno dei suoi obiettivi è proprio quello di rendere finalemnte operativo questo sistema, recentemnte testato durante l'esercitazione di Protezione Civile “Sisma Stretto”, dove sono stati mandati messaggi per circa 500mila persone.
«Stiamo lavorando ad un sistema sofisticato di allertamento per mettere in guardia la comunità locale quando vi sia un allerta molto probabile – ha detto oggi Musumeci alla Camera -. Il sistema ha attraversato già una fase di sperimentazione sullo stretto di Sicilia; riteniamo ci siano le condizioni perchè sia varato. Abbiamo presentato una proposta di finanziamento che speriamo possa essere accettato».
L'infrastruttura tecnica di It-Alert ha funzionato piuttosto bene durante l'esercitazione nello Stratto, ma da una applicazione che lancia messaggi di allerta occorre un funionamento perfetto se no si corre il rischio di inviare messaggi sbagliati e addirittura controproducenti.
«Già a partire dai bambini dobbiamo comunicare quali sono le fragilità del territorio, quali i rischi, quali le condotte da adottare», ha sostenuto ancora il ministro duranmte il suo intervento alla Camera.
Musumeci poi si soffermato sulla figura dei volontari: «il volontario è il nerbo nella gestione di alcuni tipi di emergenza ma se non è formato o sufficientemente preparato, può diventare un problema, un limite. Pensiamo a livello regionale ad un contributo di competenze alla qualificazione del nuovo volontario che vorrà svolgere questa esaltante funzione».
Il ministro ha poi parlato della necessità di semplificare e ammodernare la legislazione a partire dal Codice di Protezione Civile. «L'ordinamento è sempre più complesso e complicato bisogna ripensare il processo legislativo. Servono norme agili per l’interpretazione senza rimandi ad altre normative. L'impegno è procedere ad un riassetto del quadro normativo. Infine va ripensata la norma che deve consentire al commissario per l’emergenza di poter operare con la necessaria flessibilità senza che questo sacrifichi la trasparenza degli atti».