MILANO, 23 OTT – Per l’associazione Non una di meno, quel sottopasso è una sorta di muro della memoria, a cui affiggere cartelli con i nomi delle tante vittime di femminicidio; per la Polizia locale e il Comune di Mantova è, invece, un’opera pubblica da tutelare e, quindi, ogni ‘sfregio’ va punito con una multa. È quella, dell’ammontare di mille euro, che l’associazione si è vista recapitare nei giorni scorsi per aver imbrattato i muri del sottopasso di porta Mulina, luogo di ritrovo mensile dell’associazione . E noi non la pagheremo mai” fanno sapere da Una di meno con un comunicato. Il sopralluogo degli agenti era avvenuto il 10 agosto scorso: le attiviste erano radunate per protestare contro la sentenza emessa dalla Corte suprema americana sull’aborto.