Maturità, maxi orale e ammissione più severa tra proposte sul tavolo

Di Redazione / 21 Gennaio 2021

Roma – La maturità del 2021 sarà un “esame serio e non light”, anche se ancora non è stata decisa la modalità di svolgimento, ha ribadito ancora stamattina la ministra dell’ Istruzione, Lucia Azzolina, a margine di una visita alla scuola superiore Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli (Firenze). Ma intanto proseguono i contatti con le varie componenti, dalle consulte degli studenti, le famiglie, i sindacati per arrivare quindi ad una sintesi. Tra le ipotesi più accreditate, secondo i ‘rumors’ una replica dell’esame dello scorso anno: un maxi-orale, niente prove scritte e un punteggio che si baserà più del solito sul curriculum dello studente, ma con “giro di vite” per l’accesso alla prova finale: diversamente dal “tutti ammessi” dell’anno scorso potrebbe esserci uno sbarramento in fase di ammissione. La cosa quasi certa è che l’esame, viste le difficoltà incontrate dalle scuole anche quest’anno, sarà ancora una volta “semplificato” per renderlo più adatto alla verifica degli apprendimenti in base alla reale situazione di ciascuna classe. Lo scenario più realistico, come detto, vede la riproposizione di un colloquio orale sufficientemente lungo (circa 60 minuti) e con all’interno anche delle prove ‘pratichè, per compensare l’assenza della prima e della seconda prova scritta (troppo difficili da gestire in tempi di pandemia e di norme di sicurezza). Ovviamente, l’idea è di farlo svolgere in presenza (con le dovute accortezze), come sempre alla fine di giugno.

Sentiti anche sindacati e genitori. “Nessun incontro formale” ma “un giro di telefonate”. La premessa è la stessa per tutti “servono certezze e in breve tempo”. E la strada maestra indicata è per tutti, con qualche distinguo, la riproposizione dell’esame dello scorso anno “tenendo in considerazione il parere del consiglio di classe”. Per la Uil Scuola, vista la situazione pandemica e la difficoltà di previsione dell’andamento la soluzione migliore “è quella di mantenere esattamente ciò che è stato fatto con successo lo scorso anno. Ciò – spiega all’Adnkronos Pino Turi, segretario generale del sindacato di categoria – in quanto non è cambiato nulla rispetto alla pandemia e alle difficoltà che la DaD non solo non ha risolto, ma peggiorato. Inoltre – aggiunge – abbiamo espresso forti perplessità sul mantenimento delle prove Invalsi e sulla sperimentazione del PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’Orientamento, la vecchia alternanza scuola lavoro ) istituto sbagliato in linea di principio figurarsi ora. Non si va a scuola e si va al lavoro?”.  Favorevole alla riproposizione della formula adottata per la maturità 2020 anche la Cisl Scuola “In questa situazione di difficoltà – spiega Paola Serafin – è rischioso cambiare. Bisogna però fare presto, basta oscillazioni la scuola ha bisogno di certezze. Siamo contrari a che le prove Invalsi e l’Alternanza siano condizioni di accesso all’esame così come siamo contrari ad una ammissione generalizzata così come non riteniamo di insistere sulla necessità di una prova scritta. In questo momento la riproposizione della formula dello scorso anno con attenzione a tutte le norme di sicurezza” è la soluzione preferibile. L’importante è assumere “una decisione chiara. L’organizzazione scolastica è complessa e non si può ragionare in un’ottica emergenziale”.

A ripostare le posizioni espresse dal Fonags (Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola), il coordinatore pro tempore, Giancarlo Fare che sottolinea come per valutare l’ammissione all’esame si debba tener conto delle diversità tra gli studenti dello scorso anno e i maturandi di questo, costretti a seguire le lezioni in Dad o Ddi per una periodo molto più lungo, già dalla primavera scorsa. I genitori, spiega all’Adnkronos, “chiedono che l’esame di maturità preveda le prove scritte e orali in presenza e garantisca la possibilità agli studenti e studentesse di esprimere quanto hanno potuto apprendere nel contesto epidemico che ha influenzato il loro corso di studi, con l’applicazione delle misure sanitarie ritenute più idonee (vaccinazioni volontarie, tamponi rapidi ecc) per la sicurezza di maturandi e docenti”, in alternativa di garantire almeno “le condizioni previste per la maturità 2020, ovvero che l’esame orale si svolga in presenza e quindi con l’applicazione della procedura prevista lo scorso anno scolastico ma almeno con la previsione delle prove Invalsi”.

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