Matilde Lorenzi non ce l’ha fatta: è morta all’alba nell’ospedale di Bolzano per un’emorragia interna dopo l’incidente di lunedì mattina sulle piste da sci della Val Senales, dove la promessa dello sci azzurro si stava allenando. La 19enne stava scendendo lungo la Grawand G1, una pista rossa, quando ha urtato una porta con un braccio e ha perso il controllo degli sci, che si sono divaricati. Nella caduta, Matilde ha sbattuto violentemente il volto sul terreno ghiacciato e poi è finita fuori pista: subito soccorsa, è stata portata all’ospedale di Bolzano con l’elisoccorso in tempi rapidi ma purtroppo l’impatto le è stato fatale e a nulla sono valse le cure nel reparto di rianimazione.
Sulla dinamica dell’incidente i carabinieri hanno compiuto una serie di accertamenti disposti dalla procura di Bolzano. E i magistrati, in una nota, hanno sottolineato che non ci sono responsabilità penali per la morte della sciatrice. «Il Pm ha già rilasciato il nulla osta alla sepoltura» dice ancora la procura che ha aperto un fascicolo «su segnalazione dei carabinieri di Senales, per atti non costituenti reato». Insomma, si sarebbe trattato di una tragica fatalità, la pista era a norma e tutte le misure di sicurezza erano state rispettate. Sembra che l’atleta abbia avuto «una grande sfortuna» come la definisce il presidente del Coni dell’Alto Adige Alex Tabarelli che ricorda «il sorriso gioioso» della giovane velocista che nel marzo aveva vinto il suo primo Campionato italiano in Val Sarentina.
I funerali di Matilde si terranno giovedì a Giaveno nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo, dove nella serata di mercoledì – ha fatto sapere la famiglia – ci sarà la recita di un rosario per tutti coloro che la vorranno salutare. «Ci sono ancora troppe emozioni ma c’è una cosa che ci tengo a dire – ha sottolineato il padre della 19enne, Adolfo Lorenzi – Per il funerale di Matilde non vogliamo nessun tipo di fiore. In queste ore stiamo cercando di organizzare una raccolta di fondi da destinare al miglioramento della sicurezza degli atleti che sciano. Ora vedremo come fare, magari collaborando anche con l’università, ma il nostro obiettivo è quello di tutelare i ragazzi che sciano e di tenere in vita il ricordo di Mati».
Intanto dalla politica al mondo sportivo in molti si stringono attorno alla famiglia di Matilde Lorenzi, a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che esprime “sincera commozione». Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si dice «molto rattristata dalla prematura scomparsa della promessa dello sci azzurro». Cordoglio anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa. «Una tragedia del genere lascia spiazzati tutti», ha osservato il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher.
Sofia Goggia ricorda Matilde «con una preghiera». Mentre la sorella Lucrezia, anche lei con la passione per lo sci e impegnata in gare di Coppa del mondo e di Coppa Europa, parla in un post su Instagram di un «dolore immenso”: «la nostra Mati ci ha lasciato». La Fisi, in lutto, ha «sospeso le attività di allenamento e si stringe ai famigliari e agli amici e a tutti coloro che hanno voluto bene a Matilde e la ricorderanno per sempre». Con grande calore la ricorda anche chi le è stato vicino negli ultimi anni come Patrick Farcoz, comandante del Centro sportivo esercito di Courmayeur, che l’aveva arruolata. E un saluto per la ‘ragazza solare e grandissima atletà arriva dal Sestriere, dove Matilde era stata atleta dello Sci Club Sestriere, prima di passare in forza al Centro Sportivo Esercito. Condoglianze anche dalla società Funivie Ghiacciai Val Senales che gestisce gli impianti che portano alla pista dove si è verificato il tragico incidente.