(ANSA)- BELLUNO, 6 NOV – ‘No. Non ci torno piu’. E’ la decisione finale. Adesso mi godo la famiglia’.Così Danilo Calonego, il tecnico bellunese liberato assieme a Bruno Cacace e a un italo-canadese dopo 48 giorni di prigionia. ‘E’ il pensiero della mamma,della famiglia, che in quei momenti ti conforta e ti tiene su’.E’ tornato a Peron di Sedico abbracciato dai familiari. “Certo – dice – ho avuto un po’ di paura, ma tutto è andato bene”. Non una parola sui giorni del sequestro ma sul piano generale dice essere stato trattato bene, poi parole di elogio per il lavoro svolto dalle autorità italiane per giungere alla liberazione. Dei giorni di prigionia ha in mente ogni attimo: “tutti gli appunti di quei giorni li ho in testa. Sì, stavolta ci potrei fare un libro”. Di quei giorni ricorda il pensiero continuo rivolto alla madre,alla moglie,alle figlie e ai nipoti. “In queste situazioni – rileva – ho capito che ci vuole molta fede,tanta speranza e tanto coraggio. Se ti lasci andare sei finito. In Libia “ci sono stato 30 anni, adesso basta”.