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L’esame d’italiano di Suarez era tutto una truffa per ottenere la cittadinanza: l’inchiesta di Perugia

Di Redazione |

ROMA – La cittadinanza italiana di Luis Suarez è stata ottenuta con una truffa. E’ quanto ha accertato un’inchiesta della Gdf e della Procura di Perugia, con i militari delle Fiamme Gialle che stanno acquisendo documentazione nell’università del capoluogo umbro e notificando una serie di avvisi di garanzia. Dalle indagini è emerso che gli argomenti della prova d’italiano sostenuta dall’attaccante del Barcellona e dalla nazionale uruguaiana erano stati concordati prima e i punteggi assegnati prima ancora della svolgimento della prova. 

Acquisizioni di documenti presso gli uffici dell’Università per Stranieri sono in corso da parte della guardia di finanza di Perugia per l’indagine che riguarda l’esame d’italiano sostenuto da Luis Suarez. Notificate informazioni di garanzia per rivelazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e altro.  Nell’inchiesta sarebbero indagati – secondo indiscrezioni – i vertici di palazzo Gallenga.

Le presunte irregolarità nell’esame di Suarez sono emerse durante indagini delegate fin dal febbraio scorso al nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Perugia. Accertamenti – riferiscono gli investigatori – «per fatti diversi e maturati nel contesto dell’Università per Stranieri».

La prova di certificazione della lingua italia era necessaria per Suarez per ottenere la cittadinanza italiana e quindi un contratto con la Juventus una volta ottenuta la nazionalità. 

Ci sono la rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli e il direttore generale Simone Olivieri tra gli indagati per l’esame di Luis Suarez a Perugia che comunque non risulta coinvolto nell’inchiesta. Con loro anche la direttrice del Centro per la valutazione e certificazione linguistica dell’ateneo Stefania Spina. 

Per la Procura di Perugia quello di Suarez è  stato un «esame farsa», superato in una «seduta di esame ad hoc». Negli atti si parla di «previa consegna» al calciatore dei contenuti della prova «in modo da blindare l’esito favorevole».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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