rimini
Le molestie al raduno degli alpini diventano un caso: centinaia di denunce
L’adunanza degli alpini, che per tre giorni ha riempito con oltre 400mila persone Rimini e la riviera romagnola, ha riportato un grande evento nella zona turisticamente più sviluppata d’Italia dopo la pandemia e ha riempito le casse di alberghi, bar e ristoranti. Ma il grande evento si lascia dietro uno strascico: il gruppo riminese di Non Una di Meno, che da anni si batte contro la violenza di genere, ha infatti invitato a denunciare le molestie sessuali ricevute e il risultato è andato oltre ogni aspettativa.
Sono centinaia le persone, soprattutto giovani donne, che hanno raccontato la propria esperienza: fischi, urla, proposte oscene, con persone che, in alcuni casi, sono arrivate ad allungare le mani. Spesso nei confronti di bariste e cameriere, in alcuni casi giovani o giovanissime, impiegate in questi giorni su larga scala, come non avveniva da più di due anni, per consentire anche a bar e ristoranti di avere una boccata d’ossigeno dopo due anni di incassi condizionati dalle restrizioni della pandemia.
«Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze e la risposta é stata altissima – scrive Non una di meno – tanto quanto sconvolgente per il numero e l’intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto».
L’Associazione nazionale alpini ha diffuso una nota nella quale ha condannato e stigmatizzato questi episodio, ma "sottolinea che, dopo gli opportuni accertamenti, risulta che alle Forze dell’ordine non sia stata presentata alcuna denuncia; rileva poi che quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare è quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione, che però non possono certo inficiare il valore dei messaggi di pace, fratellanza, solidarietà e amore per la Patria che sono veicolati da oltre un secolo proprio dall’Adunata».
Una posizione, ribadita più volte in questi giorni dall’Ana, che ha creato ancora più rabbia dalle ragazze che hanno subito molestie, spesso ispirate dal massiccio consumo di alcol, insieme alla mancata presa di posizione di molti esponenti istituzionali che in questi giorni hanno partecipato o parlato dell’adunata degli alpini.
«Fra ieri e oggi – racconta una barista il cui racconto è fra le centinaia raccolte sui social – quello che ho subito dagli alpini è svilente per ogni donna. Un alpino ha provato a leccarmi sulla bocca mentre prendevo un ordine al tavolo. Uno mimava un atto sessuale mentre mi giravo per sparecchiare». Le testimonianze di questo tenore, dicono a Non Una di Meno, sono tantissime, ma è complicato, per la loro natura, formalizzarle in una denuncia da presentare alle autorità competenti. Non è escluso, tuttavia, che nelle prossime ore gli episodi più gravi veranno raccolti e segnalati. Anche se individuare i responsabili sarà pressoché impossibile. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA