L’aumento dei flussi di migranti registrato in queste ultime settimane è legato ad «una situazione particolarmente complessa» a livello globale e «non perché Lamorgese li ha fatti venire in Italia». Il ministro dell’Interno, parlando al Forum Ambrosetti, a Cernobbio, ha affrontato un tema, quello degli sbarchi, che è entrato, com'era prevedibile, nella campagna elettorale. Il titolare del Viminale, analizzando gli ultimi mesi, durante i quali si è registrata una impennata degli approdi sulle coste italiane, ha fatto l’esempio della situazione della Libia, dove non c'è un referente ma «due governi» e delle difficoltà vissute dalla Tunisia. Nei giorni scorsi la leader di Fdi, Giorgia Meloni, aveva fatto riferimento ad un «blocco navale» come soluzione del problema, mentre il numero uno della Lega, Matteo Salvini, che il 31 agosto ha effettuato un 'blitz' all’hotspot di Lampedusa, ha affermato che «per contrastare il traffico di esseri umani basta reintrodurre i decreti Sicurezza per proteggere i confini italiani ed europei». Dal canto suo Carlo Calenda, leader di Azione, è andato all’attacco definendo come «sceneggiate assurde» le iniziative del leader del Carroccio in tema di immigrazione. Vero che vanno presidiati i confini e chiuse le rotte degli sbarchi, ma «è altrettanto evidente che chi sta qui e trova un lavoro va regolarizzato», ha detto Calenda al Forum di Cernobbio.
Intanto oggi la nave Ocean Viking della ong Sos Mediterranee ha raggiunto il porto di Taranto per lo sbarco di 459 persone soccorse nei giorni scorsi durante 10 interventi di salvataggio. Sono 60 i minori non accompagnati. Circa 210 migranti provengono dal Bangladesh, 120 dall’Egitto e gli altri da diversi Paesi come Eritrea, Tunisia, Pakistan, Somalia, Etiopia, Palestina, Nigeria. Sulla situazione nell’hotspot pugliese interviene il Sappe denunciando «le precarie condizioni igienico/sanitarie» e "le ricadute negative anche sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica: ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni e da un Ministro dell’Interno che dovrebbe tutelarci e rappresentarci», afferma il sindacato di polizia.
Situazione complessa anche a Lampedusa dove questa sera si è verificato un altro maxi sbarco: è arrivato un peschereccio di circa 12 metri, che è stato sequestrato dalla guardia di finanza, con 238 migranti a bordo di nazionalità egiziana, siriana, bengalese e palestinese. L'imbarcazione, partita ieri sera da Zuara in Libia, è riuscita ad ormeggiare al molo commerciale e i migranti, quasi tutti giovani, sono stati aiutati a scendere dal natante dalle forze dell’ordine. Prima di loro, dopo un soccorso da parte delle motovedette, nell’isola delle Pelagie, erano giunti oggi in 117. Con due approdi si è arrivati dunque al numero di persone che da giorni, quasi sistematicamente, ogni giorno, approda a Lampedusa.
Attualmente nella struttura d’accoglienza sono presenti 1.131 persone. Ieri, sull'isola, si sono registrati complessivamente 6 sbarchi con 537 persone. Tre gli approdi importanti per numeri: uno da 305, un altro da 117 (sedicenti bengalesi, pakistani, siriani ed egiziani) e l’ultimo, avvenuto direttamente a Cala Madonna, di 76 (fra cui 23 donne e 15 minori) scappati da Costa d’Avorio, Guinea e Gambia.
Nel solo nel mese di agosto la Guardia costiera tunisina ha bloccato «circa 170 tentativi di migrazione non autorizzata verso le coste italiane» a partire dalle regioni di Mahdia, Sfax e Kerkennah. Il portavoce del distretto della Guardia costiera per la zona centrale, Ali Ayari, ha spiegato che «durante questi tentativi, sono stati arrestati oltre 3.500 migranti», di cui 2.500 provenienti dall’Africa subsahariana e 900 tunisini. "Diverse organizzazioni criminali specializzate nell’organizzazione di traversate illegali sono state smantellate nello stesso periodo, con 160 membri arrestati».