Si avvicina alle acque Italiane la Ocean viking, la nuova nave da soccorso con cui Medici senza frontiere ed Sos Mediterraneé hanno rimpiazzato l’Aquarius. Dopo anni trascorsi a rifornire le piattaforme petrolifere, il vascello, che batte bandiera norvegese, sta per iniziare l’attività di ricerca e salvataggio in mare, sfidando l’esplicito divieto di Matteo Salvini, che su twitter ha già scritto: “stiano molto attenti perché non staremo a guardare”.
Parole che per il momento le due Ong sembrano ignorare a bella posa: intervistato dalla nostra corrispondente Jessica Saltz, David Starke, direttore generale di Sos Mediterranée, ha chiesto l’intervento dell’Unione Europea, per definire un regolamento che consenta poter portare rapidamente in un porto sicuro i naufraghi salvati nel Mediterraneo.
“Noi ci interfacciamo alle autorita’ responsabili del soccorso, ai centri di controllo” ha detto Starke. “In passato si è visto come l’assegnazione di un porto sicuro richieda molto tempo. Sos Méditerranée è stata la prima organizzazione a confrontarsi con un porto chiuso in Italia nel giugno 2018. Durante questo periodo, la situazione è peggiorata ulteriormente. La situazione di Carola Rackete e di SeaWatch 3 è stato solo un nuovo solo un nuovo record negativo in tutta questa miseria. E dimostra che uno Stato che uno stato membro europeo ha di nuovo violato il diritto marittimo internazionale”.
Il governo italiano resta in effetti irremovibile nel chiedere che i naufraghi vengano riportati nel paese in cui si sono imbarcati: la maggior parte delle volte, però, si tratta della Libia, un paese che ormai da mesi si trova in stato di guerra aperta.
(da Euronews)