La Marina militare italiana lancia l’allarme sul comportamento dei russi nei nostri mari. «I russi in Mediterraneo hanno un atteggiamento provocatorio che non si era mai visto nel passato. Era “normale” nel Mar Baltico ma da noi non c’era. Invece oggi sono anche molto aggressivi, con atteggiamenti ostili e questo può essere causa di un incidente ad esempio. Un incidente fra due navi militari di due paesi contrapposti non si sa dove può portare». Lo ha detto l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina militare, ad un evento a Genova.
«Il Mediterraneo è oggi in equilibrio instabile per moltissimi fattori di crisi, dall’immigrazione irregolare al possibile terrorismo, fenomeni illeciti di varia natura, un grande riarmo in termini navali dei paesi della sponda sud. Poi c’è la flotta russa, e questa è la conseguenza immediata della guerra in Ucraina per la nostra sicurezza: la presenza della flotta russa che non c’era. Abbiamo avuto fino a 18 navi russe in Mediterraneo, questo non rappresenta una minaccia diretta al nostro territorio ma certamente aumenta la tensione» ha aggiunto l’ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina militare.
L’evento a cui ha partecipato l’ammiraglio è stato organizzato dal Centro Giuseppe Bono in collaborazione con il Comune di Genova per discutere delle opportunità del Mediterraneo, crocevia dei traffici marittimi, dei cavi sottomarini e dei gasdotti.
L’ammiraglio ha aggiunto: «Il Mediterraneo è un’area geopolitica instabile dove è richiesta alla Marina una presenza molto superiore rispetto al passato». Del resto, ha ricordato, «fino a 15 -20 anni fa gli americani garantivano la stabilità, poi con l’avvento dell’amministrazione Obama hanno spostato il loro focus sull’indo-pacifico lasciando di fatto un vuoto nel Mediterraneo».