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In Italia i furbetti del reddito di cittadinanza guidano Ferrari e hanno barche di lusso

Secondo i dati dei Carabinieri relativi ai controlli sul Reddito di cittadinanza nel 2021 emerge che, in dieci mesi, oltre 41 milioni di euro sono andati a chi non ne aveva diritto

Di Redazione |

C'è chi si è inventato figli che non ha. Chi aveva una Ferrari nel garage e chi una barca di lusso in porto; chi ha fatto domanda vivendo in una famiglia con redditi sopra i 150mila euro l’anno e chi è titolare di una scuola da ballo, chi lavora come parcheggiatore abusivo. E ci sono pezzi da novanta della criminalità organizzata, figli e parenti di boss di clan storici napoletani.

I dati dei Carabinieri relativi ai controlli sul Reddito di cittadinanza nel 2021 confermano come lo strumento nato per aiutare migliaia di famiglie in difficoltà rischia sempre più spesso di finire nelle mani sbagliate: in dieci mesi, oltre 41 milioni sono andati a chi non ne aveva diritto, il che significa che i furbetti – quasi il 20% dei quali sono in Campania – si sono messi in tasca circa 135mila euro al giorno che spettavano ad altri. Numeri che il governo conosce e che sono tra i motivi che hanno spinto a rivedere l’impianto originario della misura con il via libera degli stessi Cinquestelle, come conferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «tutti gli strumenti vanno collaudati e messi a punto». Vanno apportarti quei «necessari correttivi» che ne razionalizzino il funzionamento e ne rafforzino l’efficacia dice il ministro del Lavoro Andrea Orlando ribadendo che uno di questi e il "decalage" del beneficio per chi rifiuta una prima offerta e la revoca dopo il secondo no ad un’offerta di lavoro congrua. Correttivi che, aggiunge il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini riguardano anche controlli e sanzioni. «Siamo pronti a nuove strette se continueranno gli abusi». Torna invece a chiederne l’abolizione Giorgia Meloni. «Draghi persevera nell’errore e rifinanzia una follia targata M5s-Pd». 

I numeri, dunque. Da gennaio a ottobre i carabinieri hanno effettuato verifiche su 156.822 persone, 14 volte di più di quante ne sono state controllate nel 2019 (10.778) e 8 volte di più del 2020 (18.131). Un aumento che, ovviamente, si è traferito sull'entità della truffa: due anni fa era stato scoperto poco più di un milione e denunciate 459 persone, l’anno scorso la cifra era salita a 5,6 milioni (con la denuncia di 1.408 soggetti), quest’anno si è arrivati a 41,3 milioni e alla denuncia in tutta Italia di di 9.247 persone, quasi la metà delle quali (4.124) già conosciute dalle forze di polizia. La patria degli irregolari è la Campania: di fatto, un controllo su tre ha portato alla luce una truffa. Complessivamente sono 1.722 i soggetti denunciati, poco meno del 20% del totale, che si sono intascati quasi 10 milioni. Cifra che sale a 20 considerando le irregolarità scoperte in Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. Ma i furbetti sono ovunque: in Lombardia ne sono stati denunciati 1.442 che hanno percepito oltre 4,6 milioni, un pò di più dei 3,2 milioni finiti nelle mani degli 852 denunciati tra Piemonte e Valle d’Aosta. 

Le loro storie sono uno spaccato dell’Italia dell’illegalità. O, semplicemente, di quell'Italia che si ritiene più furba del resto del paese: il signore che in provincia di Lecce ha dichiarato di avere a carico 6 minori stranieri di cui non c'è mai stata traccia e quell'altro, sempre nello stesso paese, che ha inserito nel nucleo familiare qualcuno che da tempo vive in Germania; la signora che in provincia di Matera ha "dimenticato" di avere un marito quando ha presentato la domanda; il settantenne di Avellino con immobili, terreni e la Ferrari, la titolare di un’agenzia di autonoleggio proprietaria di 27 veicoli; il signore che ha chiesto il sussidio nonostante facesse parte di un nucleo familiari che negli ultimi 3 anni ha dichiarato redditi per 630mila euro. E poi ci sono gli uomini e le donne dei clan napoletani con condanne per associazione mafiosa e i familiari dei boss: Antonio Nuvoletta, figlio dello storico boss di Marano Lorenzo Nuvoletta, ha percepito 6.500 euro, Valentina Orlando, figlia di Antonio a capo dell’omonimo clan, ne ha avuti 19.300. E’ stata invece la moglie a far avere il sussidio a Fausto Frizziero, elemento di spicco del clan che opera nei quartieri bene di Posillipo e Chiaia ai domiciliari per 416 bis.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA