In Italia arriva il Ristori quater: rinvio delle tasse e nuovi aiuti

Di Silvia Gasparetto / 29 Novembre 2020

ROMA – Maxi-moratoria fiscale, con tutte le scadenze di qui a fine anno rinviate a primavera per imprese e partite Iva in difficoltà, con attenzione in particolare ad alberghi e ristoranti. E una nuova tranche di aiuti ai lavoratori precari, dagli stagionali del turismo a quelli dello sport, altre risorse per gli straordinari della polizia impegnata a fare rispettare le norme anti-Covid e un fondo ad hoc per aiutare il settore delle fiere e dei congressi, fermo in sostanza dall’inizio della pandemia. Arriva con il via libera nell’ennesimo Consiglio dei ministri notturno il quarto decreto Ristori che conclude, con altri 8 miliardi, la “saga” dei provvedimenti per compensare le attività chiuse per contenere la seconda ondata dell’epidemia.

E cambia il calendario del fisco anche per la rottamazione delle cartelle, fermando peraltro le ‘ganascè del fisco e le altre procedure esecutive per chi presenti una domanda di dilazione dei pagamenti per «comprovate difficoltà economiche». Il governo in realtà sta già lavorando sia a un ulteriore decreto di fine anno – che dovrebbe abbinarsi al tradizionale Milleproroghe – che conterrà una serie di interventi che non hanno trovato posto nel quater (si era arrivati, nel lavoro preparatorio, a una settantina di articoli che dovrebbero essere più che dimezzati), sia al prossimo decreto Ristori di inizio 2021, quello «finale”: in quella sede si dovrebbe chiuderà il cerchio degli aiuti all’economia, grazie a un nuovo scostamento da almeno 20 miliardi, e introdurre un meccanismo «perequativo” per garantire più sostegno a chi effettivamente ha perso di più nei mesi della crisi, includendo anche i professionisti. Nell’ultimo decreto di fine anno potrebbe trovare posto sia il pacchetto di norme ‘salva-impresè sia una prima declinazione dell’utilizzo del fondo da 3,8 miliardi previsto con la manovra e disponibili dal primo gennaio.


Intanto le imprese potranno contare sullo slittamento al 10 dicembre degli acconti di Irpef, Ires e Irap in scadenza il 30 novembre: un mini rinvio utile a rifare i calcoli delle perdite del primo semestre e vedere chi rientra nella nuova scadenza di fine aprile, prevista per quelle attività (entro i 50 milioni) che abbiano registrato cali di fatturato di almeno il 33%. Per ristoranti delle zone arancioni e rosse e per tutte le attività chiuse nelle zone rosse indicate nelle liste Ateco per l’accesso al fondo perduto (che dovrebbe allargarsi anche agli agenti di commercio) il rinvio si applicherà a prescindere dai limiti di fatturato e di perdite, estendendo la norma attualmente prevista per i soggetti Isa di queste aree. Alla lista si aggiungono anche alberghi, tour operator e agenzie di viaggio delle zone rosse che potranno beneficiare della moratoria fiscale anche se non sono stati esplicitamente chiusi per Dpcm. Il decreto nella versione finale conterrà anche una norma che farà salve le dilazioni fiscali per le Regioni che hanno cambiato colore giusto il giorno prima della loro entrata in vigore, come Piemonte e Lombardia diventate arancioni. Non dovrà passare alla cassa nemmeno chi ha fermato i pagamenti delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio: la scadenza del 10 dicembre viene fatta slittare al 1 marzo 2021 e nel frattempo si concede il rientro ai piani di rate anche a chi era decaduto prima dell’emergenza. Per le nuove domande di accesso alla rateizzazione ci sarà tempo, infatti, per tutto il 2021. Nel frattempo maggioranza e governo stanno lavorando anche a una rottamazione quater, proprio per aiutare chi si ritroverà nuovi debiti da saldare quando ripartirà la macchina della riscossione.  

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: covid fisco lavoratori milleproroghe moratoria ristori