Per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina ci vorrebbero «sei anni, pronta consegna. Io penso che questa sia una sfida che l’Italia non può perdere perché è una vetrina internazionale di una dimensione tale che non ci possiamo permettere di non avere».
Lo ha affermato l’amministratore delegato del Gruppo Webuild Pietro Salini al Tg2 Post su Rai2. «E' la sfida che l’Italia lancia al resto del mondo – ha spiegato – per far vedere la sua tecnologia, la sua capacità di realizzare le cose».
Salini ha quindi rimarcato che la realizzazione del ponte comporterebbe «100 mila posti di lavoro in un’area del Paese dove effettivamente i posti di lavoro ce ne sono pochi a disposizione».
«Io credo che oggi l’attenzione di tutti va collocata sul Sud, dobbiamo dargli occasioni di crescita – ha aggiunto – non possiamo pensare che l’unico datore di lavoro sia il malaffare. Dobbiamo essere capaci di creare le condizioni per cui il Sud si possa sviluppare, si possano fare investimenti e ci possano essere imprese».
«In Sicilia ci sono 5 milioni e mezzo di persone che sono un pochino di più di quanti ce ne sono in Danimarca che ha tre ponti di questa dimensione, che collegano la Danimarca al resto dei Paesi che la interessano. Allora – ha concluso- forse è il caso che riusciamo anche noi a fare un ponte, Scilla e Cariddi sono rimaste separate e ci ricordano l’Odissea ma forse riusciamo a unire questi due pezzetti d’Italia».