TEMPIO PAUSANIA, 15 MAR – Sono una settantina, tra
accusa e difesa, i testimoni citati al processo per il presunto
stupro dell’estate 2019 nella casa in Costa Smeralda di Beppe
Grillo che vede imputati il figlio Ciro e tre suoi amici, tutti
genovesi oggi 22enni. Il dibattimento con rito ordinario – e
quasi sicuramente a porte chiuse – si apre domani mattina
davanti ai giudici di Tempio Pausania. Insieme a Ciro Grillo
sono stati rinviati a giudizio Francesco Corsiglia, Edoardo
Capitta e Vittorio Lauria con l’accusa di violenza sessuale di
gruppo ai danni di due studentesse loro coetanee. Una di queste,
italo-norvegese, 19 anni all’epoca dei fatti, con la sua
denuncia ha fatto scattare l’inchiesta sfociata ora nel
processo.
Una quarantina sono i testi che compaiono nella lista
depositata in tribunale dal procuratore Gregorio Capasso, che
rappresenta l’accusa, una trentina invece quelli del pool
difensivo degli avvocati genovesi Gennaro Velle, Ernesto
Monteverde, Sandro Vaccaro, Enrico Grillo (nipote di Beppe) e i
legali sassaresi Mariano Mameli e Antonella Currureddu. Le
parti civili sono tutelate dall’avvocata Giulia Bongiorno per la
ragazza italo-norvegese e dall’avvocato Vinicio Nardo per la sua
amica. In molte circostante i nomi citati da Procura e difesa
coincidono: è il caso del proprietario del B&B dove le due
studentesse hanno trascorso la notte dopo i fatti, e del maestro
di kite surf con cui una di loro si era confidata. Sarà
battaglia sugli altri testimoni: l’accusa ha chiamato a deporre
la moglie di Beppe Grillo, Parvin Tadijk, il collegio difensivo
il figlio acquisito del comico e fondatore del Movimento 5
stelle, Matteo Scarnecchia. Sarebbe stato lui a filmare Ciro
mentre baciava in discoteca una delle presunte vittime dello
stupro, la notte tra il 16 e 17 luglio 2019. Si annunciano
scintille anche tra gli esperti: alla psicologa della Procura la
difesa oppone la sua, Lucia Pattoli. Non di meno, sul fronte
della difesa, peserà la citazione di un giovane norvegese,
denunciato dalla ragazza sua connazionale per un’altra presunta
violenza un anno prima dei fatti della Costa Smeralda. Sarà il
Tribunale a decidere sull’ammissione di tutti i testi.