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Grecia: Consiglio d’Europa denuncia carceri sovraffollate

Tasso di occupazione del 110%: "affronto alla dignità umana"

Di Redazione |

ATENE, 02 SET – Le condizioni di vita nelle carceri greche sono “un affronto alla dignità umana”. La denuncia arriva dal Consiglio d’Europa che ha indagato sul fenomeno del sovraffollamento negli istituti penitenziari greci. “Cattive condizioni di detenzione, violenza tra detenuti, gravi carenze di personale e servizi sanitari inadeguati” sono alcuni dei problemi messi in evidenza nel rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa. Il rapporto è stato stilato a seguito delle visite del Comitato in cinque carceri greche nel corso di due settimane alla fine del 2021. A essere ispezionate sono state le prigioni di Korydallos, la più grande del Paese, situata nella periferia di Atene, poi Nigrita, nella Macedonia centrale, e le prigioni delle isole di Kos, Chios e Corfù. Nelle settimane in cui sono avvenute le visite, “la Grecia aveva 11.182 detenuti per 10.175 posti, il tasso di occupazione era quindi del 110%”, si legge nel rapporto. Inoltre su 34 istituti penitenziari, 24 sono sovraffollati e 15 presentano un tasso di occupazione superiore al 130%. Il CPT ha evidenziato i progressi compiuti nel garantire l’assistenza medica ai detenuti, ma rimangono numerosi problemi legati all’accesso alle cure, mancano “indagini approfondite sui decessi in carcere” e attività finalizzate al reinserimento nella società dei detenuti. Il governo greco, in risposta al rapporto, ha accolto le raccomandazioni del Consiglio d’Europa e si è impegnato a aumentare i trasferimenti dei detenuti dalle carceri sovraffollate per combattere il fenomeno.

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