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In provincia di Forlì

Fingeva online di essere la fidanzata di un giovane, 64enne si suicida

Roberto aveva subito un decreto penale di condanna con una multa di 825 euro per sostituzione di persona. La vittima, Daniele, di questo caso di "catfish" si era tolta la vita, lo scorso anno, dopo aver scoperto il raggiro

Di Redazione |

Due persone che hanno deciso di farla finita con la vita. Resta questo di una storia fatta di illusioni, fragilità, bugie e vergogna. Daniele aveva 24 anni e si è ucciso un anno fa, dopo che aveva scoperto che quella che credeva essere la sua fidanzata, conosciuta online e mai incontrata né sentita, in realtà era un uomo che abitava in un paese vicino a Forlì, la sua città. Roberto ne aveva 64 e si è ucciso nella notte, dopo che questa vicenda, e il suo comportamento, sono diventati di dominio pubblico. 

La vicenda nasce come quello che in gergo si chiama 'catfish', letteralmente un pesce gatto. E’ la pratica, molto diffusa, di crearsi una falsa identità virtuale, soprattutto con i social network, per far credere a un’altra persona che si è chi, in realtà, non si è. Spesso, ma non in questo caso, con lo scopo di truffare o estorcere dei soldi a chi è dall’altra parte dello schermo. 

Due anni fa Daniele ha conosciuto su internet Irene, una bellissima ragazza di 20 anni della quale si è innamorato senza mai averla vista. Come hanno appurato gli inquirenti, Daniele e Irene si sono scambiati oltre 8mila messaggi, nei quali erano arrivati anche a progettare una famiglia insieme. Il giovane aveva cominciato a nutrire qualche sospetto quando si era reso conto che le foto della sua Irene erano uguali a quelle di una modella di Roma. Quando gliene chiese conto, lei troncò la relazione. A settembre dell’anno scorso si è tolto la vita, lasciando una lettera alla famiglia. I suoi genitori hanno controllato i suoi contatti e sono venuti a conoscenza della relazione con Irene, scoprendo però che quella ragazza era in realtà un uomo di 64 anni che abitava in un paese a pochi chilometri da Forlì. Che per rendere più credibile la sua storia aveva impersonato anche il fratello e un’amica di Irene. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri con la procura che ha aperto un’inchiesta. Roberto ha subito un decreto penale di condanna con una multa di 825 euro per sostituzione di persona, ma l’accusa di morte come conseguenza di altro reato è stata archiviata dagli stessi inquirenti, perché non è stato ravvisato un nesso causale fra la morte del giovane e il comportamento dell’uomo. 

Un esito che si è scontrato con il dolore della famiglia del giovane che attraverso i propri legali ha deciso di presentare opposizione alla richiesta di archiviazione, poi di raccontare la storia alla trasmissione televisiva "Le Iene" che martedì sera ha mandato in onda un lungo servizio nel quale ha dettagliatamente ricostruito la storia. Nel servizio si vede anche Roberto, raggiunto dalla troupe televisiva nel paese dove abita con l’anziana madre. Lo si vede, con il volto oscurato, mentre spinge la carrozzina della donna nel centro del paese cercare di sottrarsi all’attenzione della telecamera. In molti, considerando anche le dimensioni del paese dove abita, lo avrebbero comunque riconosciuto anche per i tratti somatici e i tatuaggi ben visibili. «E' stato uno scherzo – le sue parole – se aveva problemi di testa non è colpa mia». Dopo il servizio delle Iene il caso di Daniele è salito alla ribalta mediatica. I suoi genitori hanno scritto una lettera alla premier Giorgia Meloni nella quale se la prendono con il funzionamento della giustizia: «la vita di nostro figlio vale 825 euro?», chiedevano, auspicando una riapertura dell’inchiesta. È a questo punto che è arrivato l’epilogo: quando, alle 7 di una domenica mattina, l’anziana madre di Roberto ha trovato sul pavimento di casa il corpo senza vita del figlio. Sono in corso le indagini per chiarire la dinamica della morte, ma su un punto i carabinieri non hanno dubbi: Roberto si è suicidato.

I familiari di Roberto, 64enne che ieri è morto suicida in provincia di Forlì, stanno valutando di fare un esposto contro la trasmissione 'Le Ienè per come è stata trattata la vicenda che lo ha visto protagonista. «Valuteremo la questione», dice l’avvocato Pierpaolo Benini, spiegando che proprio oggi avrebbe dovuto incontrare l’assistito per «valutare una forma di tutela che lo mettesse al riparo dalla gogna mediatica», dopo che in paese erano apparsi poster su di lui, in seguito al programma televisivo. Nei prossimi giorni l’avvocato parlerà coi familiari del 64enne, attualmente sconvolti per quanto successo, per decidere che iniziative intraprendere.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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