Fase2, si può tornare a casa: più gente sui treni verso Sud

Di Redazione / 03 Maggio 2020

ROMA – Da domani si torna a viaggiare, nei limiti consentiti e senza l’aria da esodo, anche tra una regione e l’altra. E in prevalenza da nord a sud, se si guardano i biglietti sold-out sulle Frecce di Trenitalia (che però viaggiano al 50% dei posti disponibili). Complici la ripresa di fabbriche e attività produttive e il rientro, ora consentito, nel proprio domicilio o luogo di residenza. Una novità che si aggiunge alle tre motivazioni già ammesse per spostarsi (lavoro, salute, assoluta urgenza) e prevista nell’ultimo decreto della presidenza del Consiglio. A chiarirne i limiti, sono state le risposte sul sito del governo: «E’ in ogni caso consentito il rientro, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse», sentenzia Palazzo Chigi. Insomma, chi è rimasto bloccato dove studia, lavora o si trovava occasionalmente quando l’Italia è diventata zona rossa, ora può tornare indietro. Alla faccia dei ‘vade retrò proclamati da molti governatori del sud a marzo, per evitare nuovi contagi. In ogni caso chi rientra dovrà avvisare la regione o l’Asl del suo arrivo e a quel punto, quasi ovunque, scatta la quarantena obbligatoria. Del resto come scandisce la circolare inviata dal Viminale ai prefetti, chi torna a casa ci resta. «Non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della regione in cui ci si trova». A meno che non scattino le tre, e uniche, ragioni legittime per muoversi, come in uno strano gioco dell’oca. In sostanza se si deve tornare a lavorare o si hanno motivi di salute o urgenza, si possono varcare di nuovo i confini, anche regionali.

Di sicuro fra poche ore saranno treni e stazioni i luoghi più evidenti della fase 2. Per settimane deserti o quasi, da domani si animeranno di gente che non passerà inosservata rispetto al vuoto degli ultimi tempi. In particolare nelle stazioni delle grandi città, dove ai soliti varchi si aggiunge ora un doppio step: i controlli della polizia per verificare che si possa viaggiare e quelli di medici o infermieri che misureranno la temperatura con termoscanner. A Termini è previsto pure il triage con medici per chi supera i 37 gradi e mezzo. Alle forze dell’ordine potrebbero aggiungersi volontari della Protezione civile, ipotesi che si sta valutando per dare una mano nei controlli e per regolare gli accessi su treni e autobus. Più numerosi saranno anche i treni. Assenti fino al 17 maggio quelli di Italo (tranne la linea Roma-Venezia), Trenitalia ha potenziato la flotta (ridotta finora al minimo) con 4 Frecce tra Torino, Milano e Napoli. Inoltre da domani raddoppiano quasi i regionali passando da 2000 a 3800, rispetto ai 6500 dell’era pre-coronavirus.

Su tutti vale l’obbligo della mascherina, i guanti sono raccomandati e la distanza di sicurezza imposta a monte. I mezzi infatti viaggiano al 50% (massimo 250 persone sulle Frecce), metà dei posti restano vuoti e quindi i biglietti spariscono prima. Domani ad esempio da Milano a Napoli c’è posto solo su una delle 3 Frecce disponibili, alle 18. Idem da Milano a Roma, sulla linea Torino-Napoli è ancora libero un treno sui due della giornata e uno sui 4 che scendono da Bologna a Napoli. Meno ‘pienè invece le tratte da sud a nord. Pochissimi anche i voli, sia per il taglio delle rotte che della capienza. Ad esempio domani zero biglietti da Milano a Napoli o da Milano a Roma oppure dalla capitale a Palermo.

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Tag: biglietti coronavirus decreto emergenza sud treni viminale