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Detrazioni, bonus, mutui, pensioni, congedi, Superenalotto: come la manovra 2025 cambia la vita degli italiani

Il testo della manovra approvato dal Quirinale e depositato alla Camera

Di Redazione |

Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato la manovra di bilancio 2025. Il testo della manovra approvato dal Quirinale è stato depositato alla Camera. Contiene 144 articoli, che comprendono le misure fiscali, come il taglio del cuneo e il riordino delle detrazioni, le norme sulle pensioni e quelle sulla revisione della spesa. Ma vediamo nel dettaglio le misure contenute nel provvedimento.

Detrazioni fiscali

Arriva in manovra il riordino delle detrazioni fiscali con un primo assaggio di quoziente familiare per i nuclei con reddito sopra i 75mila euro. Stretta sulle detrazioni per chi ha un reddito oltre i 75mila euro ma con vantaggi che crescono in base al numero dei figli. In base al testo della manovra – infatti – chi ha un reddito tra i 75mila e i 100mila euro potrà portare in detrazione fino a un massimo di 14mila euro, 8milaoltre i 100mila. In assenza di figli la cifra è dimezzata (moltiplicata per il coefficiente di 0.5) per quanti hanno un solo figlio ridotta moltiplicando per un coefficiente di 0.85, resta pari se si hanno più di tre figli o figli con disabilità. Un contribuente oltre i 100mila senza figli potrà detrarre a conti fatti 4mila euro.

In base al ddl Bilancio il coefficiente da utilizzare nelle detrazioni delle famiglie è pari a: 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli; 0,70 se nel nucleo familiare è presente un figlio; 0,85 con due figli e 1 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli.

Spese sanitarie e mutui

Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui per la casa sono escluse dal tetto della revisionedelle detrazioni prevista dalla manovra. E’ quanto emerge dal testo depositato dalla Camera. «Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese – si legge le spese sanitariedetraibili» così come «sono esclusi» gli oneri «sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024». Inoltre «a fini del presente articolo il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale».

Tetto ai compensi

I compensi corrisposti agli organi amministrativi di vertice degli enti e degli organismi che rientrano nell’elenco Istat individuati con Dpcm, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi entro giugno 2025, nonché degli enti, organismi e fondazioni che ricevono, «anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma», contributi a carico della finanza pubblica, «non possono superare il limite dell’importo annuo corrispondente al 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordospettante al primo presidente della Corte di cassazione». Lo prevede il testo della legge di bilancio in cui si specifica che la norma vale per le nomine a partire dal primo gennaio 2025.

Dal tetto ai compensi degli enti che ricevono contributi pubblici sono esclusi gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali e i loro organismi ed enti strumentali e gli enti del Servizio sanitario nazionale. La norma disposta all’articolo 111 della manovra non si applica all’Istat, all’Inps, all’Inail, alle Agenzie fiscali, alle autorità indipendenti. Esclusi anche «i trattamenti economici e agli emolumenti comunque denominati per l’esercizio di funzioni direttive, dirigenziali o equiparate o in ragione di rapporti di lavoro subordinato, erogati dalle autorità amministrative indipendenti, dagli enti pubblici economici e dalle pubbliche amministrazioni, incluso il personale di diritto pubblico».

Enti e contributi pubblici

La stretta sugli enti che ricevono contributi pubblici arriva non solo sui compensi: «Al fine di potenziare le funzioni di controllo e di monitoraggio della finanza pubblica», un rappresentante del Mef siederà nei collegi di revisione o sindacali. La norma prevista dalla manovra si applica però solo se il contributo a carico dello Stato è «di entità significativa». Il livello di «significatività» sarà stabilito con Dpcm su proposta del Mef entro la fine di marzo Nell’attesa è stabilito a 100.000 euro annui. Sono escluse le società controllate degli enti locali. Allo stesso tempo, a partire dal 2025, gli enti non potranno effettuare spese per l’acquisto di beni e servizi superiori a quelle del 2021, 2022 e 2023.

Estrazione in più per Lotto e Superenalotto

Dal 2025 nella giornata di venerdì ci sarà una estrazione settimanale aggiuntiva dei giochi del Lotto e del Superenalotto. Lo si legge nella manovra di Bilancio. Se tale estrazione aggiuntiva ricorre in un giorno di festività riconosciuta agli effetti civili su tutto il territorio nazionale sarà posticipata al primo giorno ferialesuccessivo ovvero, in casi eccezionali, è anticipata al primo giorno feriale antecedente, con provvedimento direttoriale dell’Agenzia delle dogane, garantendo la continuità progressiva dei concorsi. Il Fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.

Pensioni minime

Per le pensioni di importo pari o inferiore al trattamento minimo nel 2025 ci sarà un incremento del 2,2% e dell’1,3% nel 2026. Lo si legge nella manovra di Bilancio. Quest’anno scadeva l’aumento del 2,7% previsto con la legge di Bilancio per il 2024. Le pensioni arriveranno a 617,9 euro dai 614,77 attuali perché la base di calcolo è quella precedente all’aumento del 2,7% dato l’anno scorso maggiorata con il recupero dell’inflazione pari all’1%.

Personale Rai

Per ridurre «gli oneri di esercizio», la Rai nel 2025 non potrà aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza, che non potranno superare il livello del 2023. E nel 2026 dovrà ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% rispetto alla media delle spese sostenute nel triennio 2021-2023. Lo prevede un articolo della legge di bilancio. Per l’anno 2027, la riduzione della spesa sale al 4%.

Banche, riordino delle deduzioni

Per le banche arriva il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta. Lo prevede la legge di bilancio. La deduzione della quota dell’11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025, è differita «in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi». Quella del 4,7% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026, «è differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e aidue successivi». Quelle del 13% e del 10% per i periodi d’imposta 2025 e 2026 sono differite «in quote costanti, rispettivamente» al 2026 e ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi.

Bonus nuove nascite

«Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno», con la manovra arriva per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un “bonus nuove nascite” una tantum da 1.000 euro. L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato Ue o di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo «per soggiornanti di lungo periodo o titolari dipermesso unico di lavoro» o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. La condizione è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui. Il costo è di 330 milioni nel 2025 e 360 milioni nel 2026.

Stop alla disoccupazione di rimpatrio

Dal 2025 non ci sarà più il sussidio di disoccupazione per i lavoratori rimpatriati previsto dalla legge 402 del 1975. Questa legge prevede che in caso di disoccupazione derivante da licenziamento ovvero da mancato rinnovo del contratto di lavoro stagionale da parte del datore di lavoro all’estero, i lavoratori italiani rimpatriati, nonché i lavoratori frontalieri, abbiano «diritto al trattamento ordinario di disoccupazione per un periodo di 180 giorni, detratto il periodo eventualmente indennizzato in base a norme di accordi internazionali».

«La legge 25 luglio 1975, n. 402 – si legge nella manovra – non si applica alle cessazioni del rapporto di lavoro intervenute a partire dal 1° gennaio 2025».

Bonus asili nido

Si rafforza il bonus asili nido. Il ddl Bilancio prevede un incremento della spesa di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2025 e l’esclusione del computo dell’Assegno unico per la richiesta del bonus. Inoltre le misure di supporto al pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido vengono estese alle famiglie con un solo figlio. A questo scopo la dotazione è incrementata di 97 milioni di euro per l’anno 2025, 131 milioni di euro per l’anno 2026, 194 milioni di euro per l’anno 2027, 197 milioni di euro per l’anno 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029.

Congedo parentale

Fino a tre mesi di congedo parentale retribuiti all’80%. Lo prevede il ddl Bilancio che estende di un mese la possibilità di congedo fino al sesto anno di vita del bambino all’80 per cento della retribuzione, rispetto agli attuali due mesi.

Bonus mamme con almeno 2 figli

l bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle autonome. Lo prevede il ddl Bilancio depositato alle Camere. A decorrere dall’anno 2025 è riconosciuto, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, e autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario. Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino ai dieci anni del figlio più piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo.

L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua.

Carta docente

La manovra prevede la Carta del docente in via strutturale anche agli insegnanti con contratto di supplenza annuale ma se quest’anno il valore rimane di 500 euro, non è detto che lo sia anche nei prossimi anni. Le parole “nominale di euro” – si legge in manovra – sono sostituite dalleseguenti: ‘fino ad eurò; ed è aggiunto il periodo: «Con decreto del ministero dell’Istruzione, di concerto con il ministero dell’Economia e delle finanze, sono definiti i criteri e le modalità di assegnazione della Carta nonché annualmente l’importo nominale della stessa sulla base del numero dei docenti di cui al primo periodo e delle risorse».

Prorogate Quota 103, Ape sociale e Opzione Donna

Sono prorogate per il 2025 le misure di flessibilità i uscita Quota 103, Ape sociale e Opzione donna. Lo si legge ella manovra di bilancio. Le regole sono quelle introdotte con la legge di Bilancio per il 2024. Si potrà andare in pensione con Quota 103 avendo maturato 62 anni di età e 41 di contributi e aver atteso la finestra mobile pari a 7 mesi per i lavoratori del settore privato e 9 mesi per quelli del settore pubblico. Il calcolo dell’assegno sarà interamente contributivo e fino al raggiungimento dell’età di vecchiaia l’assegno massimo lordo non potrà superare le quattro volte il trattamento minimo di pensione (2.394,44 nel 2024).

Quota 103

Agevolazione in arrivo per chi volesse avvalersi del cosiddetto bonus Maroni. I lavoratori con i requisiti per l’accesso a Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi oltre al periodo di finestra mobile) che decidessero di restare al lavoro «possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi a proprio carico» e riceverli in busta paga. Il datore di lavoro li verserà nella retribuzione e sarà esonerato dal versamento di questa quota all’Inps. E’ quanto prevede la manovra di bilancio che chiarisce come questi contributi (pari al 9,19% della retribuzione) non concorrano alla formazione del reddito.

A sanità 1,3 miliardi per il 2025

Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard «è incrementato di 1.302milioni di euro per l’anno 2025, 5.078 milioni di euro per l’anno 2026, 5.780 milioni di euro per l’anno 2027, 6.663 milioni di euro per l’anno 2028, 7.725 milioni per l’anno 2029 e 8.898 milioni annui a decorrere dall’anno 2030». E’ quanto emerge dal testo della manovra depositato dalla Camera. Unaquota delle risorse incrementali «pari a 883 milioni di euro per l’anno 2028, 1.945 milioni di euro per l’anno 2029 e 3.117 milioni annui a decorrere dal 2030 – si precisa – è accantonata in vista dei rinnovi contrattuali 2028-2030».

Indennità medici e infermieri

Come “riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale e operante nei servizi di pronto soccorso”, nel Ddl di Bilancio è previsto un aumento dell’indennità. L’incremento, con decorrenza dal primo gennaio 2025, è pari a 50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni per la dirigenza medica e 35 milioni per il personale del comparto sanità. Dal primo gennaio 2026 ci sarà un aumento di ulteriori 50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni per la dirigenza medica e 35 milioni per il personale del comparto.

Inoltre, come segnale d’attenzione nei confronti dei medici e degli operatori nelle strutture pubbliche, l’indennità di specificità medico-veterinaria è incrementata “nei limiti degli importi complessivi lordi di 50 milioni di euro per l’anno 2025 e 327 milioni di euro annui a decorrere dal 2026” e l’indennità di specificità sanitaria “è incrementata nei limiti dell’importo complessivo annuo lordo di 5.500.000 euro a decorrere dal 2025”.

Aumenti anche per gli infermieri. “Gli importi dell’indennità di specificità infermieristica di cui all’articolo 104 del Ccnl riferito al triennio 2019-2021 – si legge – sono incrementati, nei limiti degli importi complessivi lordi di 35 milioni di euro per l’anno 2025 e di 285 milioni di euro annui a decorrere dal 2026”.

Liste d’attesa

Arrivano i ‘premì per le Regioni che risultano adempienti nello smaltimento delle liste di attesa. Lo prevede il testo della manovra. «In favore delle regioni che risultino adempienti all’item H Liste di Attesa previsto nel questionario LEA – si legge all’articolo 62 – è vincolata una quota pari a 50 milioni di euro per l’anno 2025 e 100 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026». Inoltre, «con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, sono stabiliti i criteri per l’attribuzione delle somme».

Pagamenti elettronici

I pagamenti con le carte di credito dal primo gennaio del 2026 dovranno essere collegati direttamente ai registratori di cassa dei negozi, così da consentire di essere immagazzinati e trasmessi al fisco in modo aggregato ogni giorno. E’ quanto prevede una delle norme previste dalla manovra e inserite nel capitolo delle misure in materia di lotta all’evasione.

Imposta di bollo assicurazioni sulla vita

Dal 2025 l’imposta di bollo per i contratti di assicurazione sulla vita sarà versata ogni annodalle imprese di assicurazione. Lo prevede il testo della manovra. L’ammontare corrispondente all’imposta di bollo versato annualmente dall’impresa di assicurazione viene «computato in diminuzione della prestazione erogata alla scadenza o al riscatto della polizza». Per i contratti di assicurazione sulla vita già in essere al primo gennaio 2025, l’ammontare corrispondente all’importo complessivo dell’imposta di bollo, calcolata per ciascun anno fino al 2024, è «versato per una quota pari al 50% entro il 30 giugno 2025, per una quota pari al 20% entro il 30 giugno 2026, per una quota pari al 20% entro il 30 giugno 2027 e per la restante quota del 10% entro il 30 giugno 2028». Anche in questo caso l’ammontare corrispondente all’imposta di bollo versato annualmente viene conteggiato alla scadenza o al riscatto della polizza.

Cigs per le imprese strategiche

Per le imprese di interesse strategico nazionale con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille, che hanno in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati può essere autorizzato, a domanda, in via eccezionale in continuità con le tutele già autorizzate, un ulteriore periodo di cassa integrazione salariale straordinaria fino al 31 dicembre 2025. Lo si legge ella manovra.I trattamenti sono riconosciuti nel limite di spesa di 63,3 milioni di euro per il 2025. L’Inps provvede al monitoraggio del limite di spesa. Qualora dal predetto monitoraggio emerga che è stato raggiunto anche in via prospettica il limite di spesa, l’Inps non prende in considerazione ulteriori domande.

Superbonus

I crediti del Superbonus si potranno spalmare in dieci rate annuali anche per le spese relative al 2023 (unico rimasto finora escluso). E’ quanto viene previsto dalla legge di bilancio. «Per le spese sostenute dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 relativamente agli interventi di cui al presente articolo, la detrazione può essere ripartita, su opzione del contribuente, in dieci quote annuali di pari importo a partire dal periodo d’imposta 2023», si legge. L’opzione «è irrevocabile» ed è esercitata tramite una dichiarazione dei redditi integrativa di quella presentata per il periodo di imposta 2023 che dovrà essere presentata entro il termine stabilito per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2024. «Se dalla predetta dichiarazione integrativa emerge una maggiore imposta dovuta, quest’ultima è versata, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi relative al periodo d’imposta 2024».

Sempre in materia di Superbonus, la detrazione al 65% valida ancora per le spese sostenute nel 2025 spetta solo a chi entro il 15 ottobre 2024 ha già presentato la Cila, la delibera assembleare in caso di condominii e l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.

Digital tax

Cambia la tassa sui servizi digitali che viene estesa a tutti i soggetti che realizzano ricavi in Italia. Lo prevede la legge di bilancio, che dal 2025 alza anche la tassazione sulle plusvalenze delle cripto-attività, portandola dall’attuale 26% al 42%.

L’applicazione dell’imposta sui servizi digitali, la cosiddetta ‘Digital service tax’, si applica nella misura del 3% sui ricavi derivanti dalla fornitura dei servizi. In base alla normativa vigente la tassa è applicata ai soggetti esercenti attività d’impresa che, singolarmente o a livello di gruppo realizzano ricavi complessivi superiori a 750 milioni e ricavi derivanti da servizi digitali realizzati in Italia superiori a 5,5 milioni. La manovra invece toglie queste condizioni ed estende la tassa ai «soggetti esercenti attività d’impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello Stato».

Mutui

Proroga fino al 2027 delle agevolazioni sui mutui per l’acquisto della prima casa. La manovra stanzia 130 milioni per il 2027 e 270 all’anno per i due anni successivi. Si tratta delle agevolazioni per gli under 36 e per le giovani coppie, con Isee pari a 40mila euro.

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